Pellicole in lavorazione e altre in giro per il mondo, festival dinamici o che arrancano, prodotti di buona fattura e tentativi dall’incerto risultato. L’Irpinia del cinema vive una fase di febbrile fermento nonostante le difficoltà del settore in Campania. La nostra regione non si è mai dotata di un legge sul cinema mentre fondi e dotazioni per la Film Commission campana e per il comparto audiovisivo latitano dal 2008. Il CLERC (Comitato per una Legge Regionale sul Cinema in Campania) ha raccolto firme, lanciato petizioni e nelle scorse settimane è stato ascoltato in Consiglio regionale.
Martedì il testo che regolamenta il settore è stato approvato dalla commissione Cultura e a breve dovrebbe arrivare in Aula per diventare legge.
“La Regione Campania – ha commentato il presidente della commissione Tommaso Amabile – dimostra con questa iniziativa di voler investire, finalmente, sullo sviluppo del settore delle arti cinematografiche e audiovisive campane, che in questi anni, nonostante un vulnus di iniziativa pubblica, si è imposto attraverso numerose iniziative di spessore di livello nazionale e internazionale”.
In Irpinia l’entusiasmo c’è. “Abbiamo un enorme potenziale in termini di accoglienza e ospitalità che può e deve tornare utile al mondo del cinema, per ottenerne in cambio la giusta visibilità troppo a lungo negatale. Adesso è tempo che il cinema, che tanto ha avuto dall’Irpinia, le restituisca qualcosa mediante il potente volano del cineturismo”. Carmine Caracciolo, presidente di Irpinia Film Commission, ne è convinto e con l’ente messo in piedi assieme ad altri professionisti ha portato la nostra provincia al festival del cinema di Cannes e poi a Venezia.
La kermesse del Leone d’oro già lo scorso anno aveva familiarizzato con l’Irpinia: il docufilm “Il Bacio Azzurro” di Pino Tordiglione, dedicato all’acqua e girato presso le sorgenti dell’Alto Calore, qui aveva riscosso il Green Award per il suo tema ambientalista. Visibilità oltreoceano invece per “Krineide”, cortometraggio girato tra Senerchia, Bisaccia e Montefredane: mette in scena la ribellione di una donna al regime di omologazione e di sorveglianza imposto da paramilitari che, per affermare lo stereotipo della bellezza perfetta della donna alta, bionda e con occhi chiari, vogliono manipolare il genoma femminile. Il corto è stato proiettato al “Los Angeles, Italia – Film Fashion and Art Fest” e poi sulla Croisette al Festival del Cinema di Cannes nella sezione “Short film Corner”. A Montemarano è stato girato invece “Due euro l’ora”, pellicola di denuncia sul lavoro e lo sfruttamento delle manodopera femminile. Il regista Andrea d’Ambrosio si è recentemente aggiudicato il Bronze Zenith for the First Fiction Feature Film al Festival di Montréal in Canada. Il festival di Dublino ha invece ospitato le immagini del lungometraggio “Ultima fermata” diretto da Giambattista Assanti, che ha portato il mito del treno Avellino-Rocchetta sul grande schermo scegliendo come set anche il Goleto e Mirabella. La prossima fatica del regista sarà “Il giovane Pertini”, film sulla prigionia vissuta del presidente socialista durante il ventennio fascista realizzato in collaborazione con il Centro Studi Sandro Pertini di Firenze e girato a Montefusco. E “Il Mondo Magico” di Raffaele Schettino, girato a Frigento, ha avuto riconoscimenti a Houston.
“Irpinia mon amour” è invece la seconda pellicola di Federico Di Cicilia dopo “L’ultimo goal”, racconta in chiave provocatoria e ironica l’Irpinia peggiore, lontana dalle cosiddette eccellenze e dal clamore degli eventi estivi. Anche il regista è in giro a promuovere l’opera. Bisaccia farà da location per il cortometraggio “L’aquilone” della scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli; Trevico sarà protagonista in “Il freddo, il silenzio e le cose nuove” realizzato da Entroterra Film, gruppo che fa riferimento alla Casa della Paesologia; l’Irpinia d’Oriente ha ispirato il regista Stefano Obino in “Vinicio Capossela – Nel paese dei coppoloni”.
Il tutto mentre da tempo si discute del progetto della Casa del Cinema che ad Avellino dovrebbe trovare sede presso la restaurata struttura dell’ex Eliseo (chissà quando). Mentre il “Premio Sergio Leone” a Torella dei Lombardi è fermo da diversi anni per mancanza di finanziamenti. Intercettarli è tra i propositi della nuova Amministrazione per ridare lustro a un festival che a inizio anni Duemila raccoglieva ottimi consensi. A Trevico, invece, sull’onda emotiva suscitata dalla recente scomparsa di Ettore Scola qualcosa si sta già muovendo. Il Comune ha avuto contatti con l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, si punta inoltre a un progetto che ruota attorno alla figura del maestro irpino e coinvolge anche le comunità di Zungoli e Vallesaccarda. Ha subito infine un slittamento dalla stagione estiva al mese di dicembre il “Laceno d’oro”: in bilico perenne per mancanza di risorse. A inizio agosto il festival del cinema neorealistico che deve i natali a Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio è rientrato tra le manifestazioni di rilievo internazionale finanziate dall’assessorato regionale al Turismo.
Secondo i dati della Camera di Commercio di Avellino, aggiornati al 2015, sono circa 500 gli occupati in Irpinia nel settore della produzione cinematografica, televisiva, video o radiofonica. Nello stesso ambito si registra una crescita del 33% delle imprese (ma il cinema è una parte infinitesimale). E’ invece presto per parlare di cineturismo o di quello che gli americani chiamano “movie-involved tourism”, turismo indotto dal cinema che seleziona location, le trasforma in mete per i visitatori e genera sviluppo del territorio. E’ presto per vedere replicati qui fenomeni alla Benvenuti al Sud con la crescita esponenziale delle presenze a Castellabate, anche perché per adesso parliamo di piccole produzioni cinematografiche e campagne promozionali non mainstream. Le premesse per provare a fare bene ci sono, ma molto dipenderà da una forte azione della Regione.