“Sono venuto ad Avellino per chiarire che la politica non c’entra niente con la sanità e che noi, altro che rinnovamento, stiamo facendo una rivoluzione”. Così Vincenzo De Luca ad Avellino, Hotel De La Ville. Il governatore era atteso in Irpinia dopo le nomine all’Asl e al Moscati, che avevano suscitato anche polemiche. Polemiche spazzate via dal presidente.
“Conta il merito e non l’appartenenza politica. Ai direttori generali dico che rispondono a me perché io li nomino. Quindi o sono in sintonia con me o vanno a casa. Stiamo tutti sereni, andiamo avanti e pensiamo a lavorare.
L’obiettivo sarà quello uscire dal commissariamento nel 2017 – annuncia De Luca -. L’attivo di bilancio che abbiamo da tre anni è dovuto al taglio di 14mila risorse umane, ma sui livelli essenziali di assistenza non siamo al passo con il resto del Paese. A luglio 2017 il ministero della Salute valuterà la richiesta che faremo a dicembre di uscire dal commissariamento. A volte – dice al pubblico numeroso – non vi rendete conto che ad Avellino siete un’eccezione positiva perché con tutti i problemi che potete avere, il livello di correttezza è comunque grandissimo. Vanno però corrette le previsioni rispetto ai livelli di spesa perché credo che con 15-18 milioni in più eliminiamo tutti i problemi nei rapporti con i privati. Il 118 va riorganizzato. Bisogna anche migliorare le risposte su infarto, ictus e altro. L’alibi del personale deve finire di esistere: diteci quello che serve e ve lo mandiamo, penso che ce la facciamo a coprire il fabbisogno. La medicina territoriale va organizzata. Sant’Angelo dei Lombardi era stato condannato a morte e lo abbiamo recuperato. Per ostetricia a Solofra e Ariano siamo riusciti per adesso a strappare una deroga. La dottoressa Morgante è più giovane e ha bisogno di aiuto perché meno strutturata, quindi spero le diate un elemento di solidarietà in più – dice il presidente sulla manager dell’Asl – ma tutti risponderanno del loro operato senza distinzioni”.