“Se usato consapevolmente come strumento di marketing territoriale, il design può coadiuvare il ripensamento dell’identità e la rinascita di territori e contesti tradizionalmente lontani dall’industria e dal progetto”. Così scrive Artribune, importante rivista d’arte, cultura e design (e altro ancora) a proposito del workshop “Traduzioni”. Un progetto di rural design made in Irpinia, finito nella top ten del 2015 secondo il giornale diretto da Massimiliano Tonelli.
Palma d’oro della rivista consegnata alla città di Milano. La città “che – scrive Giulia Zappa – anche grazie alla congiuntura di Expo ha saputo ritrovare ottimismo, determinazione e uno smalto particolarmente accattivante”.
Invece l’idea sviluppata a Carbonara, borgo distrutto dai terremoti ad Aquilonia, ha visto impegnati tre designer come Andrea Anastasio, Bianco/Valente e Vittorio Venezia. Loro hanno diretto la prima edizione del workshop in Rural Design promosso dal Gal Cilsi (Centro d’Iniziativa Leader per lo Sviluppo dell’Irpinia), con il coordinamento degli architetti Enzo Tenore e Katia Fabbricatti di Rihabitat.
il progetto complessivo si chiama rihabitat – e.colonia e punta alla riqualificazione e al riabituare Carbonara, luogo distrutto dai terremoti nel comune di Aquilonia. all’interno di questo progetto di Enzo Tenore c’è Traduzioni, workshop di rural design, che sarebbe il modo per riabitare il borgo: cioè istituendo un’accademia di rural design.