Eravamo abituati a chiamarla “Acca software” di Montella, dal 2 gennaio non è più così perché l’azienda dei fratelli Guido e Antonio Cianciulli si è trasferita in una nuova e moderna sede nell’area Pip di Bagnoli Irpino. Un trasloco che non ha lasciato indifferenti i montellesi, tra questi Francesco Dello Buono che ha realizzato un manifesto per dire grazie ad Acca per quanto realizzato in questi anni.
Signor Dello Buono, lei ha inviato alla stampa il suo manifesto (in foto). Innanzitutto, a che titolo parla? E’ l’iniziativa di un singolo?
No, è un manifesto che ho realizzato in qualità di consigliere provinciale di Confcommercio e delegato dell’associazione sul territorio di Montella.
Quindi è un’iniziativa ufficiale e condivisa. Lei elenca una serie di ragioni per le quali i commercianti montellesi sentono di dover dire grazie alla famiglia Cianciulli, ma non possiamo ignorare una punta di rammarico nelle scuse finali.
Non poco rammarico. Non mi permetto di fare nomi o muovere accuse specifiche perché credo che in questa vicenda siano stati in molti a sbagliare, anche semplicemente non muovendo un dito o non facendo tutto ciò che era nelle loro possibilità per far restare la sede nella nostra cittadina. Un montellese come Cianciulli non meritava di essere trattato in questo modo.
Facciamo un passo indietro, secondo Lei per quale motivo Acca software ha fatto le valigie e si è spostata a Bagnoli?
Sin dalla richiesta di terreno per costruire nella nuova sede hanno agito diverse concause. A me non piace rivangare il passato, ma credo che ad oggi molti debbano farsi un esame di coscienza per non aver fatto abbastanza. Cianciulli ha ancora una volta mostrato tutto il suo amore per Montella decidendo di non andare lontano e il fatto che la nuova ubicazione sia a metà strada tra i due paesi è solo un caso, perché il Pip di Bagnoli era lì, ma il danno di immagine per noi è grandissimo.
Ma perché Confcommercio decide di esporsi in questa vicenda con un manifesto?
Qualcuno ha malignato in paese pensando che io lo stia facendo per motivazioni politiche, perché ho l’ambizione di fare politica. Così non è, volevo solo ringraziare un’azienda che ha dato tanto a Montella e sottolineare che oggi noi soffriamo un po’ di più.
Quali i motivi? Insomma, è solo una questione di danno d’immagine?
Assolutamente no. Non poter ospitare una struttura assolutamente innovativa sia dal punto di vista architettonico che concettuale, ecosostenibile, rarissimo esemplare di sede aziendale così tecnologicamente avanzato, è sicuramente un danno di immagine grande per Montella. Ma non c’è solo questo: il rammarico è dovuto anche al danno economico che il nostro paese subisce. Qualche commerciante lo ha già quantificato in centinaia di euro mensili. Immagini che la presenza di Acca software generava un indotto fatto di 150 dipendenti che ogni giorni venivano nel nostro paese e si servivano nelle nostre attività commerciali, dall’acquisto del pane all’abbonamento in palestra. Senza parlare dei visitatori, dei fornitori, dei rappresentanti. Si tratta di un colpo pesante per la nostra economia già segnata dalla crisi castanicola dovuta al cinipide, ora quest’altra batosta. Sa però qual è la differenza?
Ce lo dica lei.
Che la crisi del cinipide è ancora rimediabile perché può essere sconfitto, Acca software invece dal 2 gennaio è altrove. Questo ormai è un capitolo chiuso.