Le cose fatte in cinque anni, gli attuali schieramenti in Irpinia. E’ divisa in due parti la presentazione della candidatura di Luigi Famiglietti al Senato per la coalizione di centrosinistra. La prima è ovviamente un bilancio per il deputato uscente, cosiddetto renziano della prima ora. Al circolo della stampa pochi fronzoli e si parte subito con le slide. “La riapertura della ex Irisbus e la lotta per gli operai dell’ex Isochimica innanzitutto“, è l’esordio. In sala ci sono sostenitori, sindaci e anche qualche operaio. “L’azione mia e di altri sui fondi post-terremoto. Ma sul fronte sviluppo soprattutto la futura stazione Hirpinia dell’alta velocità. Quando sono arrivato a Roma non era ancora sicura, ora sì“. Poi si ferma e osserva: “Ho affrontato il mandato sempre con piglio da sindaco. Prima i problemi delle persone e poi le dinamiche di partito“. Riprende: “In questi anni la Ema di Morra De Sanctis è stata la prima fabbrica italiana ad avere contratto di sviluppo. Ma quando venne Matteo Renzi, 2014, litigai con l’amministratore Otello Natale per far entrare i sindaci e gli operai di Irisbus ed Isochimica. Ci riuscii. Renzi incontra gli operai di Borgo Ferrovia e poi si riesce a far passare un emendamento al senato“.
Sulle infrastrutture parla della elettrificazione del tratto ferroviario Salerno-Benevento-Avellino. “Ma quella più importante – ribadisce – sarà la la Napoli-Bari con la stazione logistica in Valle Ufita“. Qui il primo attacco agli avversari: “I cinque stelle invece non credono nelle infrastrutture“. Continua sulle azioni dei parlamentari della maggioranza che lo ha visto presente. Lioni-Grottaminarda, legge sui piccoli comuni, ferrovia Avellino-Rocchetta e in generale la legge sulla mobilità dolce, i fondi per le scuole: “Se poi i comuni o la Provincia di Avellino fanno male, vedi caso Mancini, possiamo farci poco“.
La candidatura, i competitor. Poche parole sul primo aspetto, versione soft. “Ovviamente avrei preferito in collegio altirpino alla Camera, sede naturale. Ma forse la corsa per il Senato mi consentirà di spiegare in tutta la provincia. Difficile ma possibile. Tra i miei competitor un parlamentare calabrese (Giuseppe Galati per il centrodestra, ndr) e un professore di Napoli (Ugo Grassi per i 5stelle, ndr). Saluto gli amministratori che oggi sono arrivati da tantissime realtà, condurrò una campagna elettorale su 154 comuni. Farò capire l’importanza di scegliere una persona del territorio per il territorio. Senza le smargiassate grilline. Loro andranno in giro con un fuoristrada da Colorado“.
Al circolo della stampa amministratori Pd al gran completo o giù di lì. Dal sindaco di Grotta, Angelo Cobino, a Rosanna Repole, Stefania Di Cicilia, Yuri Gioino, Stefano Farina, Enrico Montanaro e tanti altri. Gli alleati come Rino Buonopane, il consigliere regionale Enzo Alaia, segretari dei circoli. Ma oltre ai voti del partito, e questo lo ha ricordato, servirà anche altro consenso. Una sfida difficile, il Pd sembra oggettivamente indietro e lui tiene a ricordarlo a margine. Non crede ai sondaggi, è vero. Ma più volte dice: “Sono l’unico irpino davvero in corsa per il Senato“.