“Questo scempio ci danneggia tantissimo. Non so se serva più vigilanza, a volte è difficile controllare l’intero territorio. Ma ci vuole una fortissima campagna di sensibilizzazione”. Parla Marcello Giannotti, direttore dell’Oasi Wwf di Conza della Campania. Oggi nei pressi di questo paradiso è stata sequestrata dai carabinieri una discarica a cielo aperto. Precisiamo che l’area non si trova esattamente all’interno dei confini dell’oasi, ma resta la gravità dei fatti. I militari della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi hanno infatti messo i sigilli alla vecchia area prefabbricati lungo l’Ofantina, in pratica nella parte attaccata alla diga. Con strutture fatiscenti e rifiuti pericolosi ovunque. E diversi pannelli di eternit.
E’ possibile. E questa cosa ci sta danneggiando tantissimo. Noi all’interno dell’oasi procediamo ogni mese a una ricognizione lungo le sponde del lago. Dobbiamo continuamente ripulire. Ovviamente parliamo di rifiuti lasciati dai visitatori, non certo cemento o eternit. Ma al di fuori dell’oasi naturalistica, questa diga e i suoi dintorni rappresentano purtroppo un’occasione per chi inquina.
Già, chi inquina?
Probabilmente ci sono delle ditte, perché eternit e cemento non vengono portate qui per caso. Ma saranno gli organi competenti ad accertarlo così come oggi sono intervenuti i carabinieri. Però parliamo anche di privati cittadini che depositano di tutto, anche rifiuti pericolosi.
Non è la prima volta che qui viene scoperto eternit, c’è un problema ricorrente?
Un grandissimo problema sul territorio, uno scarsissimo senso civico.
Che senso ha ribadire che questi luoghi si trovano in un’area di interesse comunitario se poi succede questo?
Beh naturalmente è un controsenso. Ovviamente su quello che avviene nei dintorni dell’area non sappiamo come intervenire, possiamo solo chiedere maggiori controlli. Noi abbiamo proceduto a far chiudere i punti di accesso all’oasi più delicati. E la cosa sta funzionando. Il territorio è molto vasto e mi rendo conto che sia difficile presidiare ogni zona. E’ per questo che serve prevenzione. Ripeto, parliamo anche di privati. Di persone del luogo.