Il gioco d’azzardo in Campania continua a crescere, nonostante la crisi economica anzi forse anche a causa di essa. Secondo l’Aams (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) nel 2016 nella nostra regione sono stati giocati nelle slot machine, scommesse, lotto, bingo, superenalotto, videopoker e applicazioni online ben 10 miliardi di euro, la metà dei quali a Napoli che è 18esima a livello nazionale tra le città oltre i 200mila abitanti per spesa pro-capite.
La Campania è la terza regione d’Italia per cifra giocata: la precedono la Lombardia (con oltre 17 miliardi) e il Lazio con poco più di 10 miliardi. Guardando alle altre province, Salerno segue quella partenopea con poco più di 2 miliardi, Caserta è terza con 1,6 miliardi. Avellino con 655 milioni precede Benevento che si ferma a 432. Tra i gusti degli irpini predominano i videogiochi, seguiti dai giochi di abilità e dalle scommesse sportive.
Ma è il dettaglio dei Comuni a dare informazioni interessanti. A Lioni sono 1973 gli euro spesi pro-capite contro i 906 di Avellino, nonostante un reddito pro-capite che nel caso lionese è di circa 14mila euro l’anno e nel capoluogo supera i 21mila. Complessivamente però gli avellinesi spendono 41 milioni di euro e i lionesi 12. Gli apparecchi installati in città sono 457; 139 quelli presenti a Lioni di cui 30 videolotterie e 109 new slot cioè che accettano solo monete. Numeri che rapportati agli abitanti dicono che ogni mille lionesi sono installati 22,6 apparecchi mentre ad Avellino sono 8,4. Restando in Alta Irpinia va molto meglio a Montella con 523 euro spesi pro-capite e 63 apparecchi. Solo 30 le macchinette a Calitri e una spesa di 450 euro pro-capite. 756 euro spesi ad Ariano Irpino a persona, anche se complessivamente sul Tricolle si giocano 17 milioni di euro e la concentrazione di apparecchi per 1000 abitanti è di 8,2. A Teora si spendono 309 euro a persona e ogni mille persone ci sono 10 macchinette.Morra De Sanctis fa anche peggio di Lioni con 3.877 euro spesi pro-capite: il doppio della cifra lionese, quattro volte di quella avellinese. Qui la concentrazione di apparecchi è di 22,1 ogni 1000 abitanti.