Il racconto di alcune delle cose fatte, come i due milioni di avanzo e i dieci di finanziamenti europei, e il rammarico per ciò che non si è ancora riuscito a fare. Più un immancabile passaggio sull’affaire liste con la mancanta presentazione dell’avversario Rodolfo Salzarulo. Il primo discorso pubblico di Yuri Gioino, da uscente ricandidato a sindaco di Lioni, va in scena domenica sera nel teatro comunale.
“Con questa lista abbiamo voluto eliminare il luogo comune che alcuni sono portati per amministrare e altri no. Per farlo servono umiltà e buon senso, determinazione e coraggio, amore per la comunità – afferma – Purtroppo non abbiamo avversari. La ragione della presenza di una sola lista è l’egoismo di chi ha bussato alla porta della gente fino all’ultimo minuto senza fare passi indietro. Se lo avesse fatto qualche mese fa, forse una proposta alternativa sarebbe nata”.
Poi l’attacco: “La differenza tra me e il mancato candidato sindaco è che chi ama il paese fa crescere gli altri, si adopera nelle associazioni a un certo punto; ma pure che io non metto la mia dignità sotto i piedi e starò sempre dalla stessa parte. Mentre, pensate: l’uomo che coniò Cirietta pare non abbia completato la lista perché i due demitiani che dovevano farne parte non si sono presentati”. Il riferimento è all’espressione inventata da Salzarulo cinque anni fa per ironizzare sull’alleanza alle Amministrative tra Ciriaco De Mita e Rosetta D’Amelio. “Ma non mi venite a parlare di mancanza di democrazia – aggiunge Gioino -. Avremo vari strumenti di partecipazione e l’istituzione di un comitato civico di controllo sul nostro operato“.
Accanto a lui i dodici candidati alla carica di consigliere comunale. Saranno tutti eletti se verrà raggiunto il quorum del 40%. Risultato alla portata di mano, ma non scontato. E infatti il veterano delle sfide elettorali, Nicola Di Paolo, sottolinea: “Il commissariamento di un Comune è un danno. Votate e invitate altri a farlo. È un segno di civiltà“. Per Salvatore Ruggiero sarà “una campagna elettorale monca” mentre Anna D’Amelio dice: “Rispetto a cinque anni fa è tutto diverso per mancanza di contraddittorio. Ma abbiamo la responsabilità di animare il dibattito e coinvolgere ancora di più i cittadini nelle scelte“.
Sfilano uno dopo l’altra i volti nuovi: da Michele Di Sapio a Sabatino Fonso all’avvocato e docente del “Vanvitelli” Amato Verderosa. Pochi minuti per indicare le aree di competenza: giovani, sport, legalità. È la prima volta da candidata anche per Maria Antonietta Ruggiero che forte dell’esperienza alla guida della Proloco ribadisce la necessità di connessione con gli altri paesi per creare un’unica proposta turistica con la montagna al centro. Esordio pure per la giornalista Giusi Rosamilia che rimarca: “Un giovane deve avere coraggio per fare la valigia e andare via da qui, ma ce ne vuole il doppio per restare“. E per l’avvocato fallimentarista Elisa Pinchera: “Nessuno nasce sapendo fare tutto, ma so cosa significa lavorare con impegno e partecipazione. Porto da cittadina le istanze di chi vive le aree interne, ne conosce le mancanze. Gli spazi comuni vanno vissuti con dedizione, facendo rete sociale“.
Agli uscenti il compito di ripercorrere parte del lavoro fatto. “Quando da cittadino diventi amministratore capisci tante cose”, commenta Pasqualino Garofalo. “Non è stata una passeggiata affrontare la vita amministrativa – ammette Rocco D’Andrea -. Avevamo problemi di personale. A volte siamo stati derisi dalla vecchia minoranza perché il nostro era un libro dei sogni. Eppure abbiamo fatto cose importanti sulla montagna e il patrimonio rurale. Ad esempio, abbiamo istituito l’ufficio usi civici e siamo diventati modello per altre realtà. Mi rammarico solo per il problema cinghiali, la cui risoluzione non dipende da noi, e per i prefabbricati con amianto che ancora non siamo riusciti a rimuovere nelle campagne, ma che sono in cima al nostro programma“. La vicesindaco uscente Domenica Gallo, invece, rivendica il lavoro fatto al Progetto pilota, al Consorzio dei Servizi sociali, all’Ente idrico campano per portare le istanze di Lioni e aggiunge: “L’asilo nido è un modello in Irpinia. Vogliamo implementare i centri ludici per far sì che le ludoteche diventino servizi anche invernali. Perché i bambini non votano, ma i loro diritti valgono più dei nostri“.