E’ sempre bufera nel calcio di serie B dopo gli arresti di esponenti del clan Vanella-Grassi e il presunto coinvolgimento di calciatori dell’Avellino in partite truccate. I magistrati hanno parlato della possibilità che i march sotto esame possano essere di più. Non solo Modena-Avellino e Avellino-Reggina, campionato 2013-2014. Indagati com’è noti 3 calciatori, biancoverdi all’epoca. Armando Izzo, Ciccio Millesi e Luca Pini. Il primo ha dichiarato l’assoluta estraneità ai fatti attraverso Sjy Tg 24. “Ho letto dai giornali queste notizie che mi vedono coinvolto, in vicende a me assolutamente estranee. Sono un calciatore e non ho mai neanche pensato di truccare una partita. Voglio solo precisare che nelle due partite di cui parlano i mass media ( Modena/ Avellino e Avellino/ Reggina ) ero infortunato e non ho neanche giocato. Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro di riuscire a chiarire la mia posizione“. Lo stesso ha fatto la società avellinese che resta comunque fuori dall’indagine. Ma le ipotesi di reato evidenziate dalla Dda di Napoli, per i tre calciatori, sono gravi. Partecipazione esterna ad associazione mafiosa.
Il clan Vanella-Grassi si sarebbe avvicinato all’Avellino perché Izzo è un nipote del fondatore dello stesso sodalizio criminale. Così ha detto il procuratore aggiunto Filippo Beatrice. E tra i tifosi irpini rabbia e apprensione. La prima nei confronti dei giocatori. La seconda per eventuali e temute penalizzazioni della squadra per il prossimo campionato. In queste ore stanno intervenendo anche i vertici sportivi della Serie B. Mentre il tutto potrebbe finire nelle mani del procuratore Palazzi.