I malumori nella base del Movimento 5 Stelle in provincia trovano sfogo in una riunione di Caposele tenutasi nei giorni scorsi. “Captata l’impossibilità dell’attuale organizzazione di toccare tutti i territori e le esigenze dei cittadini, che sono stati sempre il perno intorno al quale ha ruotato il movimento, molti attivisti storici, unendo le loro forze e sinergie con gli attivisti emergenti, hanno sentito l’esigenza di mettersi insieme e di strutturarsi in associazione, alla quale hanno aderito una ventina di paesi dell’Irpinia, a partire dall’Alta Irpinia per arrivare alla Valle del Miscano e alla Valle Ufita ed estendersi fino alla Valle del Sele“. Così si legge in un comunicato di Irpinia in Movimento, associazione di attivisti che è nata lo scorso febbraio “con l’esigenza di radicarsi sul territorio e di costruire una rete capillare di collegamenti ed interconnessioni tra cittadini, attivisti e rappresentanti istituzionali dell’Irpinia“.
Argomento centrale dell’assemblea è stata l’analisi da parte degli attivisti delle criticità che per l’organizzazione territoriale del Movimento emergono in questo momento. E aggiungono nella nota: “Con la conseguente perdita di voti riscontrata nelle scorse elezioni europee“.
Nel documento diffuso dal vicepresidente Ivan Melillo, si fa anche riferimento a “uno scollamento tra i rappresentanti istituzionali e la base, una mancanza di comunicazione e di presenza fisica che viene percepita in maniera negativa dai cittadini nonché una forma di sofferenza rispetto alla piattaforma Rousseau, che spesso non è raggiungibile dalla gran parte degli attivisti e dei simpatizzanti sia perché non tutti hanno dimestichezza con i media on line e sia per le evidenti difficoltà di iscrizioni che presenta”.
Ma nel comunicato c’è l’affondo: “Poiché stare con la gente, tra la gente e per la gente sono valori capisaldi del movimento, il non aver saputo mantenere questo atteggiamento nel momento in cui si è diventati forza di governo, ha creato una delusione tra i cittadini che hanno deciso di non riporre più la loro fiducia nel movimento. Per gli attivisti, che hanno continuato a mantenere il contatto sul territorio, questo scollamento è visibile e palpabile e, pertanto, avendo a cuore le sorti del movimento, hanno deciso di raggruppare in un documento tutti i punti critici individuati e sono arrivati alla decisione unanime di organizzare un incontro con tutti i parlamentari della circoscrizione Irpinia – Sannio, con i quali creare un dialogo costruttivo che porti a far crescere il movimento e, soprattutto, a ristabilire il contatto con la gente“.
Ed ancora: “L’associazione è sempre attenta ed operativa rispetto alle problematiche che riscontra sul territorio. Ha partecipato alle manifestazioni contro l’eolico selvaggio, fiancheggiando i comitati civici di protesta, ha segnalato l’inclinazione dei pali reclinati sulla ss90bis ad altezza del km 36 chiedendo alla compagnia di competenza territoriale la messa in sicurezza degli stessi. Quelle che sembrano piccole sono grandi battaglie per la comunità. La prossima azione sul territorio sarà quella riguardante l’amianto. In base alla legge 257/92 ed ai successivi riferimenti normativi come il decreto dirigenziale 252/2018 e la delibera di Giunta regionale 258/2018, i Comuni avrebbero dovuto fare la mappatura della situazione amianto sul proprio territorio. Si richiederà l’accesso agli atti per conoscere cosa è stato messo in atto dalle pubbliche amministrazione e nel contempo si procederà ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione, al fine di tutelare i cittadini da un’eventuale esposizione a sanzioni e di salvaguardare la salute di tutti“.