Se non fosse per i danni ad agricoltori e allevatori dovremmo quasi ringraziarla. Parliamo della neve, l’unica cosa che ci mette realmente a nudo, che ci dice chi siamo e come stiamo. Lo fa senza troppi complimenti. Lo fa in maniera severa, come il più severo dei maestri. E fa bene, perché la nostra memoria è sempre troppo corta. La neve ci ricorda che il problema trasporti e viabilità è sempre più un problema: uno dei principali in provincia di Avellino. Certo, se ne parla spesso. Ma questa neve lo ricorda anche a chi non è un appassionato di dibattiti sulle ferrovie o sulla sicurezza stradale. Vedere due arterie praticamente bloccate, autostrada e ofantina, è davvero troppo. Se aggiungiamo che anche le vie di accesso agli ospedali risultano difficilmente praticabili il quadro è completo. Non è la neve dei record e non lo sarà, eppure le scuole sono state chiuse per 4-5 giorni la settimana scorsa e saranno probabilmente off limits per almeno altre due o tre giornate. E a volte anche quando aprono i ragazzi trovano gli impianti di riscaldamento rotti.
La neve ci parla delle contrade e degli anziani isolati. E ci ricorda che l’Irpinia è una provincia molto vecchia. Lo sapevamo già, ora lo sappiamo ancora meglio. Forse è inutile ribadire le difficoltà per le ambulanze o l’importanza degli ospedali. Ma ricordare che esiste un pronto soccorso anche a Sant’Angelo dei Lombardi, un ospedale da potenziare, serve a far capire i drammi che stanno producendo anni di tagli senza nessuna pezza. Nessuna pezza, nemmeno sul turismo e sull’accoglienza. A Laceno si scia e si continuerà a farlo. Ma con una Ofantina ricoperta dalla neve quanta pubblicità negativa avrà avuto l’unica stazione sciistica della Campania? Quindi questa neve ci spiega pure quanto siano sterili certi dibattiti sul turismo o sulla nostra bellezza. O quanto siano improduttivi certi progetti a breve termine.
L’emergenza acqua. Ci ricordiamo di avere impianti e condotte vecchie solo nelle estati calde che però durano troppo poco. E allora arriva il gelo a sbatterci in faccia, letteralmente e non, la precarietà del nostro sistema idrico. E dunque se qualcuno si muoverà per rimettere a posto questo benedetto impianto di Cassano o per negoziare con la Puglia, sarà stato grazie a signora neve. Una signora che mette in evidenza anche qualche segnale positivo: il lavoro incessante di vigili del fuoco, forze dell’ordine e dei volontari. Oppure che rende i sindaci più raggiungibili dai cittadini. Ma su quest’ultimo punto, ragionandoci meglio, dovremmo ringraziare soltanto il signor Zuckerberg. Intanto è lunedì e siamo curiosi di vedere come e se gli operai riusciranno a raggiungere le fabbriche dell’Alta Irpinia. Se si provvederà a mettere a posto gli impianti degli istituti scolastici. Se, passata la tempesta, ci sarà qualche segnale positivo trasformato in iniziativa concreta.