Ivano Famiglietti, il 27enne che avrebbe massacrato i genitori a colpi d’ascia, si trova ora nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi dopo essere stato interrogato per ore. A portarlo in carcere i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino.
Emergono le prime certezze sul delitto di Frigento. La coppia è stata aggredita nel sonno giovedì scorso e non sabato mattina. Quindi i corpi straziati di Michele e Maria sono rimasti nella villetta di contrada Amendola per due giorni. Le vittime sono state colpite su buona parte del corpo, dalla testa al torace. L’ascia seppellita in giardino, l’abitazione è ora sotto sequestro. Un delitto orrendo che può spiegarsi soltanto con la follia. Il ragazzo è infatti rimasto vicino ai corpi ascoltando musica, forse addirittura ballando. Ovviamente in molti adesso si interrogano sul perché non sia stato fermato prima. Lo ha fatto per esempio il parroco di Frigento, Don Pietro Bonomo, che ai microfono di Canale58 ha detto: “Andava capito e curato”. In passato Ivano si era reso responsabile di gesti inquietanti. Nel settembre del 2013 si era introdotto nella chiesa di San Michele Arcangelo a Sturno. Aveva tagliato la testa del diavolo che compone la statua, portandola via con sé. In quel caso avrebbe raccontato di aver agito spinto dalla voce del demonio. Evidente sul suo profilo Facebook la sua passione per l’erotismo legato all’occulto.
Poi una croce rovesciata disegnata con uno spray rosso. Il 27enne fu fermato dai carabinieri, denunciato e sottoposto ad una serie di cure. Viveva con i genitori mentre gli altri tre fratelli vivono fuori. E’ stata la sorella Angela ad allarmarsi. Non riuscendo a contattare i genitori si era preoccupata. Sabato mattina i carabinieri sono entrati nella villetta e hanno visto l’orrore. Sembra poi che il ragazzo facesse uso di sostanze stupefacenti. Ma Ivano non ha confessato il duplice omicidio dei genitori. E’ assistito dall’avvocato Gerardo Testa.