Il sottofondo di buona parte della conferenza stampa organizzata questa mattina dal comitato “Voria” di Vallata e dall’associazione “Info Irpinia”, è stato il rumore di una pala eolica. Decisamente insopportabile per le orecchie di quanti, non abitando nelle zone interessate dal fenomeno dell’eolico, non sono abituati a conviverci. Nella sede del Cvs di Corso Europa ad Avellino, Francesco Celli e Nicola Cicchetti, hanno dunque spiegato cosa vuol dire dividere la propria quotidianità ed il proprio territorio con i signori del vento, troppo spesso, tra l’altro, ospiti indesiderati.
Nello specifico, questa mattina, sotto la lente di ingrandimento è arrivato il “Caso Monteverde”. Il piccolo centro irpino, noto per il secondo posto nei borghi più belli d’Italia de “Alle Falde del Kilimangiaro”, oggi rischia di veder nascere sul proprio territorio ben 3 nuovi parchi eolici, l’ultimo dei quali è in via di approvazione in Regione Campania.
“L’amministrazione di Monteverde – spiega Celli – già nel 2002 aveva sottoscritto una convenzione, modificata poi nel 2008. Con questo ultimo intervento il comune ha allungato la concessione per altri 29 anni concedendo agli speculatori la gestione del territorio”. Il progetto prevede l’istallazione di un totale di 35 pale eoliche nella zona che va tra Monteverde ed Aquilonia, nei pressi del lago San Pietro, in una zona meravigliosamente incontaminata che fa da sfondo, tra l’altro, al “Grande spettacolo dell’acqua”.
In un primo momento la costruzione del parco era stata stoppata dalla Regione poichè doveva sorgere nell’area interessata dalla nidificazione della cicogna nera. Indicazione, poi, ignorata. Quindici giorni fa, infatti, nonostante l’opposizione di una parte dei cittadini di Monteverde, sono cominciati i primi espropri. 0,50 cent a metro quadro, questo il costo stabilito per ripagare i proprietari che, di fatto, in un anno non incasserebbero più di 2.000 euro.
Ben poco, dunque, rispetto allo stravolgimento totale della vocazione del territorio. Il problema, ora, particolarmente importante dopo la richiesta di moratoria fatta dalla gran parte di primi cittadini di quella determinata zona (compresi quelli di Monteverde e Lacedonia) sarà capire quale sarà la posizione delle istituzioni: “La conferenza dei servizi per Monteverde – ha spiegato Cicchetti – si è conclusa con il parere favorevole dell’Amministrazione, con il nulla osta della Comunità Montana e con il parere contrario della Provincia di Avellino. Entrambi i progetti oggi sono esecutivi. Nonostante le terre del Comune di Lacedonia coinvolte siano gravate da uso civico, con dichiarazione di pubblica utilità in favore della collettività, il parco sorgerà comunque, nonostante il comune di Monteverde non abbia autorizzato il cambio di destinazione d’uso”.
Un nuovo grido d’accusa, dunque, che va a colpire anche la Regione Campania, rea, secondo i comitati di autorizzare indisturbatamente il proliferare dell’eolico. Lunghissimo l’elenco snocciolato da Cicchetti per ricordare quanti impianti sono già sorti nel 2015 e quanti ne nasceranno ancora, il tutto sotto l’occhio dei sindaci che, per il prossimo 16 gennaio, sono stati chiamati a raccolta dai comitati per discutere nuovamente dell’argomento. L’invito è rivolto anche e sopratutto ai deputati e ai consiglieri regionali che, fino ad ora, hanno fornito poche risposte alle molte domande dei cittadini altirpini.