Un’Irpinia cupa ha accolto la corsa rosa. Qui il giro non si ferma più, l’ultima volta era successo a Laceno nel 2012. Fu una giornata di festa, col sole. Con i prodotti tipici in esposizione e il piccolo Pozzovivo che stappò la bottiglia della vittoria. Ma c’erano gli idraulico-forestali incazzati e quelli della ex Irisbus lungo le strade. Oggi la situazione non sembra migliorata. Allo svincolo dell’area industriale gli operai della Ocm di Nusco espongono gli striscioni.
98 persone che occupano un opificio abbandonato dalla proprietà. 98 persone che resteranno senza lavoro. E lo svincolo dell’Ofantina è il crocevia di un’area demotivata e con poche speranze. Ci sono gli operai, ci sono i parenti dei carcerati reclusi a Sant’Angelo dei Lombardi. Non possono tornare subito a Napoli dopo la visita mattutina, ma tutto sommato si godono un momento di sport e festa.
Ci sono i camionisti che devono aspettare e la prendono senza troppa filosofia. “Sti cazz’e ciclisti e quand’arrivano?“. I poliziotti a garantire che tutto vada per il meglio. Gli altri sono gli appassionati di ciclismo. Chi viene coi figli, i ragazzi sono rimasti al bar a guardare l’Irpinia in televisione. Il cielo è scuro e le persone si divertono a riconoscere gli scorci dall’alto sul piccolo schermo. La festa è mesta. Passano i venditori del kit rosa e l’autista del furgoncino si avvicina proprio agli operai. Che allargano e braccia e mostrano gli striscioni. “Cinque euro vuoi? E noi stiamo senza stipendio“.
E a rendere il tutto più cupo ci si mette pure il servizio lanciato in Rai in mattinata. Con Franco Arminio accompagnatore e narratore. Insieme al giornalista gira per una Teora ripresa sotto la pioggia qualche giorno fa. “Qui c’è un solo rumore, il rumore del coma” dice Arminio. Il tutto dopo un tour tra l’architettura post-terremoto.