La prevista ma mai attuata riabilitazione post-operatoria al «Criscuoli» finisce sul tavolo del commissario regionale alla Sanità, Joseph Polimeni. Ieri la presidente Rosetta D’Amelio ha infatti sottoposto al dirigente la vicenda relativa al Criscuoli. Una vicenda aperta da più di tre anni che garantirebbe la stabilità stessa del nosocomio. “Ho chiesto di affrontare subito la questione relativa al codice 75, che attiene all’unità di riabilitazione intensiva ad alta specializzazione in regime di ricovero ospedaliero per la quale c’è una emigrazione eccessiva. In Campania esistono già due strutture come la Fondazione Don Gnocchi e la Maugeri che potrebbero rispondere benissimo a questa domanda. Risolvere tali aspetti aiuterebbe tra l’altro il buon funzionamento dell’ospedale di Sant’Angelo“. Così D’Amelio.
Resta tuttavia aperto il problema che riguarda l’emergenza-urgenza al “Criscuoli”, vero punto critico per i cittadini. Ieri durante l’audizione in Regione si è parlato di un piano regionale che nelle intenzioni della D’Amelio e di altri consiglieri (vedi Lello Topo) andrebbe costruito dalla struttura commissariale insieme al consiglio regionale (evidentemente un modo per salvaguardare le esigenze delle realtà locali dai cosiddetti “tagli lineari”).
Per quanto riguarda l’emergenza le indicazioni principali vengono dal tavolo del progetto pilota, dove si parla di “collegamento preferenziale tra il Criscuoli e il Moscati di Avellino, che preveda il trattamento dell’emergenza-urgenza presso il primo e il successivo invio al secondo. Dal Moscati i pazienti che hanno bisogno di assistenza-riabilitazione possono poi essere indirizzati al Criscuoli-Fondazione Don Gnocchi. In questo modo il presidio di Sant’Angelo viene a configurarsi quale porta d’ingresso delle emergenze altirpine verso il Moscati e la porta di uscita dal Moscati verso il territorio”. Ma è anche vero che tale collegamento dovrà essere studiato meglio anche solo nella teoria.