Non erano tantissimi i comuni campani ad aver aderito al Piano per il Lavoro della Regione Campania. Adesso, a concorsi avvenuti, arriva anche un dietrofront. Succede ad Aquilonia, dove l’amministrazione comunale ha deciso di recedere dal piano. In pratica rinuncia alla possibilità di avere un tirocinante per circa un anno, da avviare poi alle attività amministrative nel Comune.
Immediate le proteste, prima tra tutte quella del delegato regionale aree interne, Francesco Todisco. Che scrive: “Con la delibera il comune di Aquilonia ha deciso una cosa che non può decidere, cioè di recedere dal piano per il lavoro della regione Campania. Oltre a essere una cosa palesemente illegittima poiché lede la legittima aspettativa di chi ha maturato il diritto al corso di dieci mesi (ma su questo naturalmente si pronuncerà la giustizia amministrativa), è una cosa che lede la dignità di chi ha partecipato a questo concorso. Diciamoci la verità, i comuni che hanno aderito a questa procedura hanno avuto coraggio perché si sono privati della possibilità di selezionare con una propria procedura il personale. Questo passo indietro desta più di una preoccupazione. Ma sarà la giustizia amministrativa, oltre che contabile, a portare a più miti consigli questi amministratori che si sono avventurati in scelte molto poco credibili“.
In questi giorni la Regione è alle prese con le graduatorie e le assegnazioni delle sedi per i vincitori del primo step del concorso. 10.000 le assunzioni previste inizialmente. Adesso ci sarà un tirocinio per circa 2.000. Ad Aquilonia si vedrà.