“Non so se siamo in grado di pensare in grande”. A Sant’Angelo dei Lombardi, incontro sul Piano nazionale di ripresa e resilienza promosso dall’amministrazione comunale, Domenico Gambacorta smonta i facili entusiasmi di sindaci e Ordine degli architetti. Il consigliere per le Aree interne della ministra per il Sud Mara Carfagna, parla davanti a una rappresentanza di fasce tricolori della Città dell’Alta Irpinia. In ballo ci sono diversi milioni di euro che potrebbero arrivare sulla base di idee e progetti.
“In passato, pre-terremoto, si è discusso di progetti importanti in Irpinia, come la diga di Conza, l’area industriale di Valle Ufita e l’autostrada Napoli-Bari. C’era la capacità di pensare a programmi vasti a beneficio di tutta la provincia – dice -. Oggi siamo lontanissimi però da quei tempi, quando c’era la Cassa del Mezzogiorno e le cose si facevano con una certa rapidità. Penso alla straordinaria esperienza dell’autostrada del sole. I tempi oggi sono più lunghi e purtroppo non abbiamo davanti a noi un tempo infinito”, avverte con riferimento ai meccanismi di spesa dei fondi Pnrr decisi dall’Europa. Ma Gambacorta aggiunge: “E non so se siamo in grado di pensare in grande. Tirare fuori progetti datati a dieci anni fa non ha molto senso. Il problema dei sindaci è la sostenibilità sul bilancio delle cose che vengono realizzate. Certamente sarebbe opportuno un progetto di rifacimento delle reti idriche in questa provincia”.
Sulla Strategia nazionale aree interne l’ex sindaco di Ariano puntualizza: “I dati che ho io sull’avanzamento finanziario delle aree Snai sono deludenti. Siamo al 22% rispetto all’impegnato. Nel frattempo però c’è in atto una guerra in tutta Italia per rientrare nella classificazione da parte di tanti Comuni periferici e ultraperiferici al momento tagliati fuori. Chi è già nella Snai perciò deve far partire subito una governance e recuperare il tempo perduto, se no si verifica il paradosso di avere risorse e non spenderle”.
Quindi la conclusione: “Se non ci sono grandi progetti da candidare, fermiamoci e ragioniamo con altri pezzi di territorio. Ci sono quote importanti di risorse sul Fondo sociale europeo per la formazione post diploma, ad esempio. In Alta Irpinia forse dovremmo pensare di formare ragazzi per inserirsi nell’artigianato, visto che stanno scomparendo mestieri come il meccanico o il falegname. Voliamo basso”.