Oltre un milione di euro destinato nel 2018 dalla Regione Campania alla rimozione dell’amianto da edifici pubblici e soltanto tre Comuni su 550 a sfruttare l’occasione. La denuncia arriva dall’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) che plaude a Palazzo Santa Lucia, ma bacchetta gli amministratori della Campania. “Come presidente ONA – dichiara l’avvocato Ezio Bonanni – invito tutti i sindaci ad allestire con urgenza un coordinamento, ovvero a costituire unitamente alla Regione Campania uno sportello amianto regionale al quale aderirà in maniera del tutto gratuita anche l’Osservatorio per garantire assistenza legale e medica”.
Nella graduatoria regionale, pubblicata a inizio dicembre, in effetti figurano solo tre Comuni. Due nel casertano (Aversa e Sparanise) e Caposele in Irpinia. Circa 70mila gli euro assegnati all’amministrazione guidata da Lorenzo Melillo e destinati alla rimozione dell’amianto nelle contrade Pasano e Buoniventre, dall’ex edificio scolastico e dell’ex stalla sociale. E gli altri 117 paesi della provincia di Avellino? Forse tutti hanno già bonificato edifici di proprietà pubblica. Diversamente, hanno mancato un’occasione.
L’amianto dal 1992 è fuorilegge in Italia dal 1992. Dal 2001 esiste anche un Piano Regionale Amianto e per il triennio 2018-2020 mette a disposizione degli amministratori oltre 6 milioni di euro: 1,3 milioni di euro per il 2018; 2,5 milioni per il 2019; 2,7 per il 2020. Con il bando dello scorso anno, i tre Comuni che hanno presentato domanda hanno ottenuto complessivamente circa 152mila euro.