Il Prefetto di Avellino, Maria Tirone, ha risposto alla lettera inviata dal capo dell’opposizione Nicola Santoro sulla questione della parità di genere nella Giunta comunale di Sant’Angelo dei Lombardi. “Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al quaranta per cento, con arrotondamento aritmetico. A Sant’Angelo corrisponde a due assessori, dovendo computarsi anche il sindaco“, c’è scritto nella lettera da Palazzo di Governo. Una sollecitazione al sindaco Marco Marandino a individuare un’altra assessora dopo la nomina di Valeria Braccia.
Dal canto suo l’amministrazione aveva già scritto al Prefetto facendo notare l’impossibilità di comporre la Giunta con due assessori donna. E ieri lo ha ribadito pubblicando la lettera a mezzo social e stampa. Stessa dinamica da parte di Santoro e la minoranza, con i documenti pubblicati sulle varie bacheche. In sintesi Marandino ha ribadito: “Mi sono trovato nell’impossibilità oggettiva e documentata di assicurare la presenza paritaria dei due generi, in quanto una delle consigliere comunali interpellate, Rosanna Repole, ha espresso formalmente la propria indisponibilità”.
“Questa indisponibilità – ha scritto ancora il sindaco – è stata espressa anche formalmente dalle persone di genere femminile interpellate per ricoprire la carica di assessori esterni. Di conseguenza non avendo alternativa ho nominato assessore una sola consigliera. Credo che l’indagine effettuata per trovare un’alternativa sia stata consona e adeguata rispetto a un paese di 4000 abitanti, non tutti ovviamente elettori”. Parliamo di una normativa complessa, che sta creando grattacapi ad amministrazioni e Prefetture.
Il commento di Santoro su Facebook: “L’Amministrazione comunale non sta dimostrando particolare attenzione alla parità di genere e continua, con atteggiamento arrogante e futili motivazioni, nel cammino intrapreso. Nel nostro caso, l’Amministrazione non intende supportare e valorizzare le donne nello svolgimento di ruoli politici e amministrativi. Probabilmente, Sant’Angelo, secondo l’Amministrazione Comunale, non è in grado di esprimere donne all’altezza”. Il fronte resta aperto dunque, e i rapporti tra le due parti continuano a essere tesi. La questione potrebbe finire anche al Tar.