Una campagna di crowdfunding per finanziare un progetto audiovisivo per il web. Nello Patrone, il regista cinematografico di Bagnoli Irpino, lancia una raccolta fondi per produrre la web serie in olofonia ”Dona eis requiem (a sei mani)”. Raccolta che potrebbe far diventare il donatore anche coproduttore, in base al tipo di donazione. Oltre che lo spettatore, il protagonista della storia.
Il progetto, nato qualche anno fa dallo studio sull’olofonia che l’amico Dario Di Mauro stava conducendo all’università, si prospetta molto interessante per lo spettatore. Grazie alla tecnica dell’olofonia, infatti, il fruitore può entrare nella scena, anche dal punto di vista uditivo. Perché con l’olofono, un particolare tipo di microfono che i due professionisti hanno riprodotto dall’originale, è possibile registrare e riprodurre i suoni così come vengono percepiti dall’orecchio umano. “Il suono non si percepisce più sui padiglioni delle cuffie o nell’arco stereofonico classico – ha spiegato Patrone -, ma addirittura fuori dalla testa, quasi nelle esatte coordinate spaziali di registrazione. Abbiamo deciso di usare questa tecnica perché è una novità, non esistono prodotti del genere. Troviamo una serie di registrazioni a schermo nero in giro per il web, ma mai associate a prodotti visivi. In questo modo vogliamo dare allo spettatore una dimensione in più. Vogliamo portarlo al centro della storia e farlo in un modo del tutto innovativo. E’ un lavoro duro – ha ammesso il giovane regista -, serve la massima precisione e tanta pazienza. Ma dalle prove fatte e dalle varie sperimentazioni siamo arrivati ad un buon punto e ad un’ottima riuscita”.
Un’esperienza sensoriale con la quale percepire la tridimensionalità del suono. E per viverla bastano un computer, o un qualsiasi tipo di supporto, e un paio di cuffie indossate nel modo corretto. Così si entra nell’universo thriller, a tratti horror, di ”Dona eis requiem (a sei mani)”. Due generi che più di altri si adattano al progetto, la cui trama nasce da una storia vera, ma ne intreccia tante altre di pura fantasia, come ha raccontato Patrone “non svelo molti dettagli per quanto riguarda la trama perché bisogna scoprirli con l’avanzare della serie. È partito tutto da un articolo letto proprio sul web, e da quello ho iniziato a costruire una storia tutta mia. Caratterizzata da tanti intrecci, persone scomparse e omicidi che inizialmente sembrano non essere collegati tra loro, ma in realtà hanno tanto in comune. Tutti questi eventi sono regolati da uno spartito per pianoforte che pian piano si compone. Ogni pezzo di spartito, ritrovato dopo ogni scomparsa, nasconde un indizio che condurrà al punto in cui tutto verrà scoperto o quasi. Ci saranno tanti colpi di scena”.
Aggiunge che i temi trattati vanno dalla musica alla religione, con qualche elemento nel campo della medicina: “Ho dovuto documentarmi, e non poco, per unire tutto quello che avevo in mente. Avevo tante idee e il processo di scrittura non è stato per nulla facile e breve. La cosa che, invece, è stata chiara fin da subito era puntare su un prodotto per il web e farlo proprio in questo periodo, in cui la maggior parte delle persone guardano le serie al computer. L’avvento di Netflix ha ulteriormente contribuito ad aumentare questo fenomeno. Così abbiamo deciso di provarci, prendendoci i rischi, sperimentando, e con la piena consapevolezza di quello che dobbiamo affrontare. Perciò contiamo sul supporto di quanti ci vorranno aiutare e sono felice che in molti lo stanno già facendo, perché si sono appassionati al nostro lavoro che è in continua evoluzione. È un progetto a cui tengo molto e proprio per questo ho cercato il modo migliore per promuoverlo e per avere tutte le carte a disposizione per farne un prodotto di grande qualità”.