A Cassano Irpino venerdì sera va in scena uno dei rari incontri non istituzionali sul Progetto pilota organizzati in questi anni. Non istituzionale perché a convocare la riunione è un’associazione, novità assoluta per l’Alta Irpinia. Maps (movimento attivo politico sociale) prova a dare una scossa al dibattito sull’argomento, finora affidato solo alle assemblee ufficiali tra le pareti dell’aula consiliare di Nusco. Annunciata la presenza del presidente Ciriaco De Mita e di altri amministratori (Repole per Sant’Angelo dei Lombardi e Melillo per Caposele). Nessuno dei tre però si presenta così il confronto con i ragazzi cassanesi viene animato soltanto dal sindaco del borgo altirpino Salvatore Vecchia e dal consigliere per le aree interne della Giunta regionale, Francesco Todisco. “Stiamo promuovendo vari momenti di confronto su più temi, questa sera sul Progetto pilota. Todisco ci ha supportato molto nella fase di organizzazione dell’incontro. Abbiamo contattato tutti e 25 i sindaci e non è venuto nessuno, a parte il sindaco di Cassano”, spiega deluso Antonio Fondaco di Maps.
E il primo cittadino leghista coglie l’occasione per ribadire la sua posizione senza troppi fronzoli. “Questo non è più un Progetto pilota, cioè un’area di sperimentazione e anticipazione di politiche rispetto ad altre della Campania. Non lo è più perché le misure (come la 16.7 dedicate all’azienda forestale, ad esempio) sono ormai aperte anche ad altri territori, penso al Vallo di Diano, che ci hanno raggiunti col lavoro. L’Alta Irpinia doveva essere il primo dove far partire le azioni della Strategia nazionale aree interne invece abbiamo perso tempo”.
Il sindaco parla ricordando l’impegno in prima persona nella fase di definizione dell’accordo di programma quadro con la Regione e il Governo nazionale. “Nell’idea di Fabrizio Barca non era lo Stato a scegliere come impiegare i soldi – spiega – ma i sindaci a dover dire come farlo per invertire lo spopolamento. C’era alla base un cambio di prospettiva che imponeva la partecipazione delle comunità e la capacità di stare insieme e immaginare di andare oltre l’ordinario. Tutto questo non è avvenuto. L’area pilota non ha un solo atto ufficiale finora pubblicato. Dove stanno le istruttorie per la scelta dei progetti finanziati? L’azienda zootecnica chi ha capito cosa fa? Sull’azienda forestale stiamo ancora alla costituzione del soggetto giuridico che utilizzerà i fondi e gli imprenditori più importanti del legno della zona non sono stati coinvolti. Per 10 milioni di finanziamento pubblico, ne serviranno altri 5 di investimento privato. Non ce la faremo mai a rendicontare tutto entro il 2023. Le convenzioni per la gestione associata del servizio catasto e dell’Ict, nonostante questa provincia abbia competenze mondiali come Acca Software, sono ferme al palo. Il distretto turistico è stato costituito e messo in un cassetto”.
E’ un fiume in piena Vecchia, che torna anche sui numeri snocciolati dal governatore nel corso di una recente visita a Nusco. “De Luca ha detto che sono stati spesi 170 milioni dei 200 inizialmente previsti, ma perché porta in contabilità soldi usati per le aree interne ma non per opere del Progetto pilota. Un esempio è la Lioni-Grottaminarda. Ad ogni modo non so cosa è più grave: che sia una bugia dire di averli spesi, o che magari siano stati spesi senza risultato. Se ancora oggi dobbiamo spiegare cosa è il Progetto pilota, come vuole fare questa assemblea, siamo al fallimento. Nessuno ha capito o si è accorto della sua esistenza”. Non manca un riferimento al presidente De Mita: “Avrei preferito ci fosse. Lui è come il morbillo: lo prendi una volta nella vita e ti fai gli anticorpi. Io ho scritto materialmente il protocollo d’intesa: prevedeva un comitato esecutivo che dopo 4 anno non si riesce a nominare”. Più moderato, ma sulla stessa scia l’intervento dell’ex sindaco di Montella Ferruccio Capone, che pure prende parte alla riunione. “Sono d’accordo con Vecchia perché è diventata una telenovela. Ci vuole una programmazione con tempi certi, così non va bene”.
Parte dell‘intervento di Todisco è anche un’accusa verso gli amministratori altirpini: “Se non ci fossero stati questi ragazzi, un accenno di dibattito non ci sarebbe stato sul progetto pilota”, dice. “E questo è di una gravità inaudita. Ci siamo presi una responsabilità che doveva essere in capo agli amministratori e in capo agli amministratori non c’è stata. Il fatto che solo il sindaco di Cassano abbia deciso di partecipare è grave. Ma non dirò chi ha ragione tra Salvatore Vecchia e Ciriaco De Mita. Dico che un pezzo di responsabilità è di tutti. Da Fabrizio Barca era stato instaurato un clima di partecipazione. Era venuto a sollecitare un’idea e ora quel clima si è disperso. Ognuno degli amministratori, e forse ogni singolo cittadino di questo territorio, porta la responsabilità del fatto che le strategie aree interna sia diventato un argomento per addetti ai lavori. I ragazzi bene hanno fatto a creare un dibattito”. E sulle accuse di Vecchia a De Luca: “Bisogna distinguere il progetto pilota dal concetto più ampio delle aree interne. Il primo doveva e deve essere sperimentazione e innovazione. E il resto significa ancora servizi e infrastrutture. E per molte opere questa Regione ha avviato percorsi importanti”.