Di Franco Fiordellisi, segretario Cgil
La Cgil nazionale, in un’apposita assemblea generale che si tiene a Roma, sta in queste ore discutendo la riforma Costituzionale e la posizione che sarà assunta come organizzazione generale. Ovviamente come detto dalla segretaria generale Susanna Camusso, come Cgil non saremo in nessun comitato referendario sia esso a favore o per il No. Io personalmente sono per il No a questa riforma.
Chiarisco che come Italia abbiamo la necessità di razionalizzare e ridurre le posizioni che si hanno nelle varie Assisi parlamentari, già solo per la creazione del Parlamento europeo, ma non mi convince il combinato disposto del monocameralismo e dalla legge elettorale detta Italicum. Inoltre immaginare i vari poteri dello Stato con un controllo reciproco mentre la modifica soggiogherebbe il potere legislativo e quello giudiziario all’esecutivo, così per come la leggo io, non mi convince. E’ per questo ritengo si possano fare delle riforme che rispettino lo spirito dei padri costituenti è che nel contempo aggiornino alle nuove realtà la Carta Costituzionale ma che non sia fatta sotto la dettatura di agenzie di Rating e di finanza o addirittura che sembra uscita dalle carte della loggia P2.
L’Italia, gli italiani hanno il diritto di avere la massima informazione e conoscenza delle modifiche costituzionali e non devono, a parer mio, farsi abbindolare dal falso mito del decisionisti a tutti i costi e dalla riduzione degli spazi democratici, uno stato deve essere governato con etica ma immaginarlo come azienda è il peggiore dei mali che possiamo augurarci.