Occupazione, disoccupazione sul territorio regionale e provinciale. “Lievi cenni di ripresa, ma quasi insignificanti – ha subito commentato il segretario generale Cisl IrpiniaSannio, Mario Melchionna -. Mentre i dati ci dicono che in Italia aumentano le assunzioni, l’Irpinia e il Sannio, ma in generale tutta la Campania, presentano un tasso di disoccupazione ancora alto”. I numeri sono stati diffusi durante la presentazione del dossier Lavoro. A luglio, ad Avellino e provincia, si calcola il 16,2 % e continua ad aumentare quella giovanile che arriva al 53,6 %.
“C’è un miglioramento della situazione generale che però non registriamo in Irpinia e nel Sannio. È quasi una goccia nell’oceano. Inoltre non si può fare più ricorso ad ammortizzatori sociali come la cassa integrazione. Ma per fortuna ci sono i contratti di solidarietà che evitano licenziamenti, riducendo solo l’orario di lavoro. Ciò vuol dire – ha proseguito Melchionna – che le aziende non sono ancora uscite del tutto dalla crisi. Ci sono ancora grandi difficoltà sul territorio e ci vuole ancora un po’ di tempo per avere significativi segnali di ripresa”.
L’esempio è quello di Solofra, dove si è registrato un calo nella produzione del 10% nel 2016, con una perdita del 3% da parte delle 158 imprese conciarie. Ad oggi gli addetti complessivi sono 1901, con un calo del 5%. “Oggi Solofra, nonostante i cali registrati negli ultimi anni, rappresenta l’8% della produzione conciaria italiana – ha detto Melchionna-. Immaginate investimenti seri cosa possono portare. Per questo rivolgo il mio appello agli imprenditori e ai sindaci, la smettessero di dire che non arrivano soldi, e alla politica che non sia solo di partito. Nelle aree di crisi non complesse arrivano molti soldi, ma manca la spinta per prenderli, mancano i progetti”.
Ma il segretario della Cisl IrpiniaSannio si dice fiducioso nel riprendere un discorso sul Patto per l’Irpinia. “Non importa se la regione attinge dalle nostre proposte, come quelle delle zone complesse e non complesse, o come la stazione Hirpinia, l’importante è che dia risposte. Gli enti locali e le istituzioni devono presentare idee progettuali e la regione deve accelerare i tempi di arrivo dei soldi, questa è la sfida. Solo così nei prossimi dati potremo leggere una effettiva ripresa, senza lo zero davanti”. Una ripresa dell’Irpinia significherebbe di conseguenza una ripresa anche per la Campania. Quanto emerge dalle parole di Melchionna riguardo la zona economica speciale in Valle Ufita, dove nuovi investimenti potrebbero significare nuove occupazioni e incentivi per tutta la regione. “Sull’Alta Capacità della stazione Hirpinia, L’Asi è stato l’unico ente che ha dimostrato un interesse vero. Il Presidente del consorzio, l’ingegnere Sirignano ha detto che il progetto servirà a potenziare le industrie. Per riprendere il discorso, bisogna dunque ripartire da questa idea”.
Poi l’attenzione sulla questione Alto Calore. “È una vertenza complicata – ha dichiarato Melchionna – ma io sono ottimista e dico che, se la politica vuole, si può salvare. Abbiamo proposto un percorso che si può portare avanti partendo dal recupero crediti e dalla riorganizzazione del personale, insieme a un intervento sulle reti idriche. Le condizioni di recupero ci sono tutte, bisogna aggiungere l’aiuto della regione, per salvare tanti lavoratori e le loro famiglie”. Ed infine, pensando ad un quadro generale delle imprese irpine, Melchionna ha detto: “L’Irpinia può essere rappresentata da due facce di una medaglia, da un lato le aziende che non riescono a recuperare, dall’altro eccellenze come la Ferrero che anche quest’anno distribuisce premi ai dipendenti. Noi come Cisl ce la metteremo tutta, insieme alle nostre categorie, affinché tutte le aziende irpine diventino eccellenze”.