C’erano quasi tutti gli amici e i compagni di battaglie politiche di Gabriele Giorgio, sabato sera a Sant’Andrea di Conza per l’intitolazione dell’ex Fornace Laterizi Malanga-Clemente al compianto sindaco e dirigente del Partito comunista, nato nel ’37 e scomparso undici anni fa. Una lapide ricorda l’amministratore che prima e dopo il terremoto ha a lungo investito idee e risorse per la crescita culturale e sociale del paesino altirpino.
“Con questa intitolazione valorizziamo la storia di questa struttura, raro esempio di architettura industriale”, ha dichiarato il sindaco Pompeo D’Angola. Un edificio dall’alto valore sociale e imprenditoriale negli anni che hanno preceduto il sisma dell’Ottanta. “Anche mio nonno ha lavorato qui contribuendo al progresso della mia famiglia – ha continuato il primo cittadino -. Con la ricostruzione la fornace venne delocalizzata in un’altra località, verso Castelnuovo di Conza dove oggi sta investendo Davide Maraffino. Se qui non abbiamo creato parcheggi o piazze, è solo perché Gabriele Giorgio ha pensato di farne un luogo coperto da destinare alla cultura, da utilizzare soprattutto nei mesi invernali”. Nella testa di Giorgio il futuro di queste terre passava attraverso l’emancipazione della gente e la nuova fornace recuperata con l’episcopio erano parte dello stesso disegno. Un disegno che ha consentito al piccolo borgo santandreano di mettere in campo da oltre 40 anni una rassegna teatrale con nomi e programma di livello nazionale.
A celebrare il momento, in quello che oggi è un centro sociale e culturale polivalente, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, Lucio Fierro, Peppino Di Iorio, l’ex senatrice Alberta De Simone, gli architetti Michele Carluccio e Angelo Verderosa che censirono nell’84 l’edificio per l’università di Napoli come esempio di archeologia industriale. E ancora: Generoso Picone, Andrea Amendola, i sindaci Stefano Farina e Yuri Gioino, e Pietro Mitrione, compagno nella battaglia per la Avellino-Rocchetta che ha ricordato come gli scritti di Giorgio siano stati citati in 19 tesi di laurea sulla ferrovia.
L’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, ha commentato: “Sono affezionato all’Alta Irpinia, terra di passione politica. Qui i trasporti sono ancora difficili. La passione di Gabriele Giorgio erano le infrastrutture materiali e non per rompere l’isolamento dell’Irpinia. Aveva la fissazione per la ferrovia Avellino-Rocchetta che andava collegata alle vie di comunicazione più importanti”. Ma oltre al treno, nei punti fermi del suo impegno politico c’è sempre stata la cultura.
“Risorsa civile e produttiva – ha precisato l’ex sindaco di Napoli – A noi spetta aggiungere ad essa le forme più moderne, digitali e immateriali per farne reale occasione di crescita dei nostri territori”.