Incontro tra le segreterie provinciali CGIL, CISL, UIL e UGL, le strutture di categoria di FIOM, FIM, UILM, le RSU e i vertici del Consorzio Asi e della partecipata CGS per una prima ricognizione sullo stato delle cose a quattro mesi dall’elezione del nuovo consiglio di amministrazione dell’ente di via Capozzi. Il quadro è da tempo a tinte fosche: l’Asi si trova a gestire aree industriali in difficoltà, la sua tecnostruttura Consorzio Gestione Servizi continua ad assicurare la manutenzione e la depurazione con 79 dipendenti a rischio licenziamento a causa dei conti in rosso. L’ente guidato da Vincenzo Sirignano guarda con attenzione alla riforma delle Asi cui sta lavorando la Regione Campania e intanto riprende il dialogo con le parti sociali.
“Dall’illustrazione effettuata dal presidente Sirignano – scrivono le organizzazioni sindacali – appare evidente come lo stato di difficoltà più volte denunciato sia non solo drammaticamente reale, ma cosa ancor più grave, colpevolmente sottovalutato da troppo tempo nella speranza forse che interventi esogeni ne definissero le soluzioni. La ricognizione illustrata sulle difficoltà di esposizioni debitorie consolidate e in continua crescita, unite ai disavanzi gestionali che si continuano a realizzare, è stata oggetto di un’analisi offerta dalla società che ha per la prima volta disegnato un percorso di recupero produttivo ed economico, senza i quali ogni sforzo sia degli enti che dei lavoratori, risulterebbero vani e ininfluenti, così come è stato troppo spesso nel recente passato”.
“La possibilità definita di ricontrattare il debito e costi di gestione con fornitori, l’alienazione di beni nel mercato, la collocazione di spazi produttivi ad aziende che ne hanno fatto richiesta, con la volontà già espressa della Regione circa investimenti per la riqualificazione e il rilancio di siti di produzioni, come quello di Lioni, sono obiettivi di breve periodo che possono risultare condivisibili nel quadro di una strategia che sembra aver imboccato finalmente una strada almeno chiara e veritiera”, continuano i sindacati, i quali ritengono assieme ai lavoratori che “attraverso le opportune verifiche e analisi in corso d’opera si possa ripartire, senza nascondere le difficoltà e chiamando tutti, ma proprio tutti, alle responsabilità per ridare decoro a un territorio e la giusta legittimità alle aspettative del lavoro e delle imprese. Il tavolo di confronto in tal senso resta normalmente aperto, per verifiche aggiornate circa le attività che le parti dovranno monitorare e stimolare per recuperare il tempo e gli spazi perduti”.