“People have the power”, questo lo slogan dell’Abellinum Pride organizzato dall’associazione Apple Pie a 50 anni da Stonewall e a 25 dal primo Pride italiano. L’Onda Pride 2019 ha travolto anche Atripalda. In un sabato pomeriggio caldissimo, tra i colori dell’arcobaleno, in centinaia tra associazioni, studenti e famiglie, hanno partecipato al corteo per manifestare a favore dei diritti della comunità LGBT+ e contro l’omotransbifobia.
Contemporaneamente anche nelle piazze di Brescia, Varese, Vicenza, Torino e Genova partivano i cortei che chiedono il rispetto di ogni persona indipendentemente dall’orientamento sessuale. “Ma è facile essere gay e lesbiche nelle grandi città – ha esordito Imma Battaglia, compagna di Eva Grimaldi. Dopo il matrimonio civile lo scorso maggio, sono state loro le madrine dell’evento. “Il vero coraggio è essere qui ad Atripalda – ha proseguito -, in una piccola comunità, è quello di chi dice basta a un’Italia che vuole andare nel buio, alzare muri e chiudere porti, che riconosce solo la famiglia composta da un padre e una madre. Invece noi insieme a tutti voi siamo la più grande e colorata famiglia del mondo. La vita nelle piccole province è più difficile, ma non bisogna aver paura di amare. L’uguaglianza è alla base di un paese civile e democratico. Vogliamo un paese libero e che venga riconosciuta l’uguaglianza alle coppie gay e lesbiche con il matrimonio egualitario”.
Al suo fianco Eva Grimaldi: “Quello che sento è tanto amore, lo stesso che abbiamo portato noi col nostro messaggio perché l’amore vince sempre e noi continueremo a metterci la faccia. Insieme a voi – ha dichiarato dal palco prima del corteo – lotterò per avere una legge contro l’omofobia. L’amore è un nostro diritto”. La stessa richiesta è arrivata a gran voce da una rappresentanza dell’Arcigay di Salerno: “i reati contro di noi non sono reati di serie B ed è necessaria anche in Campania una legge contro l’omotransbifobia”.
Sul palco 31 immagini, volti che hanno cambiato il mondo, personaggi che si sono battuti per dare voce ad ogni tipo di differenza. E Diverse le tappe del corteo per accogliere le testimonianze di alcuni partecipanti durante quella che Mara Festa, presidente di Apple Pie, ha definito “una marcia di pace, di amore e dignità. People have the power, abbiamo scelto questo slogan perché ogni persona ha il potere e il dovere di cambiare la propria vita e il contesto che ci circonda”. Sotto il palco, invece, tra le centinaia di persone, l’attivista irpino Massimo Saveriano. Dopo aver partecipato al Pride di Roma la scorsa settimana, ha spiegato anche ad Atripalda il significato dell’immagine che ha costruito e ha portato sulle spalle ai cortei. La Madonna di Montevergine che schiaccia la testa a Matteo Salvini “una provocazione che nasce dal fatto che il ministro degli Interni bacia Madonne e Crocifissi, ma non credo abbia mai letto il Vangelo che parla di accoglienza. Quaranta anni fa ero solo, oggi siamo in tanti. Il ministro Spadafora ha detto che non dobbiamo essere eccessivi, io invece voglio esserlo ma con intelligenza. E ben vengano migliaia di Pride, noi vogliamo la libertà di espressione e una legge contro l’omofobia”.
Al fianco dei volontari di Apple Pie, il sindaco di Atripalda Giuseppe Spagnuolo e l’assessore alle Politiche Sociali e all’Integrazione Nancy Palladino. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza del contributo delle istituzioni “nel tentare di aprire la comunità a una forma mentis diversa, che vada verso i valori dell’integrazione e dell’inclusione. Abbiamo ritenuto che questa manifestazione possa dare una grossa mano verso questo obiettivo. La vera esigenza per tutti, non solo per la comunità LGBT, è superare l’omologazione della maggioranza”. “Felici di ospitare questa edizione del Pride – ha poi dichiarato l’assessore -, la nostra comunità è sempre stata aperta e solidale e anche in questa occasione ha dimostrato la sua grandezza”.