La burocrazia del Progetto Pilota ha fatto il suo corso. Concluso definitivamente ieri a Roma l’iter per l’approvazione della Strategia per l’Alta Irpinia.
Il testo, elaborato dai 25 sindaci di altrettanti paesi a rischio spopolamento della Città Alta Irpinia sotto la guida del presidente Ciriaco De Mita, ha incassato la firma di tutti i ministeri interessati, dalle Infrastrutture al Turismo.
Soddisfatto su Twitter Enrico Borghi, consigliere del Governo per la Strategia nazionale Aree interne. “Firme Apq completata. Missione (quasi impossibile!) compiuta”, il commento non senza una punta di ironia.
Un percorso lungo più di due anni e complesso, iniziato dall’ex ministro Fabrica Barca e caratterizzato da scontri e polemiche, ma anche da voti unanimi in seno al tavolo dei 25. Con la chiusura dell’accordo di programma quadro si entra nella fase più operativa della sperimentazione che mira a riorganizzare sul territorio i servizi sanitari, scolastici e di mobilità e contemporaneamente intervenire con politiche di sviluppo (sfruttamento delle foreste, agricoltura e turismo) per contrastare la desertificazione.
Il principio innovativo alla base della Strategia è la capacità di ragionare come comunità e non come singoli Comuni. 65mila gli abitanti interessati dalla sperimentazione, finanziata già con 3,7 milioni di euro dal Governo nazionale, appostati interamente sulla sanità, e altri 26 di provenienza regionale.
Prossimo step? “Il comune capofila dovrà far partire e coordinare le attività di realizzazione degli interventi come previsto dall’APQ”, ci spiega Borghi.