Il dopo-terremoto in Irpinia è infinito anche nelle polemiche. Dopo quelle dei senatori della Lega Nord, Stefani e Arrigoni, oggi è la volta del deputato Cinque Stelle, Carlo Sibilia. Il parlamentare irpino ha presentato ha presentato un emendamento, nell’ambito della seduta relativa all’esame delle misure in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. “Per l’abolizione del Commissario per la ricostruzione del sisma che devastò l’Irpinia nel 1980, prorogato di un altro anno con il decreto Milleproroghe“, accusa.
Parliamo del commissario Filippo D’Ambrosio, che si sta occupando di terminare le opere connesse alle leggi del dopo-terremoto. Per l’Irpinia si tratta della Lioni-Grottaminarda. Commissario vuol dire velocizzazione delle procedure per completare il tratto, ha sempre detto lo stesso D’Ambrosio. In più l’ufficio in questione sta lavorando al completamento di altri tratti stradali in Basilicata.
Ma Sibilia attacca il Pd e il deputato Luigi Famiglietti: “A causa del Pd e della maggioranza, i cittadini italiani continuano a spendere 100mila euro l’anno per la gestione della struttura commissariale per l’emergenza terremoto in Irpinia. Sono trascorsi ben 37 anni dal sisma e parliamo ancora di emergenza: tutto questo è assurdo”.
L’emendamento che puntava ad abolire l’ufficio del commissario non è passato. “Per soli 27 voti: la maggior parte dei partiti era d’accordo, Pd e maggioranza hanno fatto invece quadrato e l’emendamento non è andato in porto. Trovo incomprensibile, ad esempio, l’atteggiamento del collega irpino Famiglietti, il quale tra l’altro non mi è sembrato nemmeno troppo informato sulla questione”.
La proposta di Sibilia era di affidare le competenze del Commissario, “competenze palesemente non straordinarie dopo 37 anni”, alla Prefettura o ad un’altra struttura ordinaria. “Non riesco a capire quale messaggio vogliamo dare ai terremotati del Centro Italia: vogliamo far capire loro che le emergenze, in questo Paese, possono durare anche 37 anni?”.