Arriverà domani pomeriggio in Consiglio regionale della Campania il collegato alla legge di stabilità che contiene anche novità importanti per la provincia di Avellino. La discussione, prevista per oggi, è stata rinviata di 24 ore dopo la decisione della maggioranza di superare con la fiducia lo scoglio delle centinaia di emendamenti, presentati all’ultimo minuto dalle opposizioni.
Domani alle 16 quindi si tornerà nell’Aula Siani per l’approvazione definitiva del testo che non potrà più subire modifiche rispetto a quello già passato al vaglio dalla commissione Bilancio. Le novità per l’Irpinia riguardano due aspetti: lo stop alle trivellazioni petrolifere nei territori ricchi di acque e una nuova definizione dei castagneti, prima considerati boschi e ora riconosciuti come alberi da frutto.
La Campania fissa quindi nero su bianco la sua contrarietà alle ricerche petrolifere a tutela della risorsa acqua. Una decisione che riguarda da vicino l’Irpinia interessata da tempo dalle richieste di trivellazioni nell’area di Montecalvo e Casalbore, al confine con il beneventano, e a Gesualdo. Si legge nel testo: “La Regione Campania , al fine di tutelare e conservare le acque superficiali e sotterranee esistenti sul territorio regionale destinate al consumo umano, vieta la prospezione, la ricerca, l’estrazione e lo stoccaggio di idrocarburi liquidi e gassosi e la realizzazione delle relative infrastrutture tecnologiche nelle aree di affioramento di rocce carbonatiche, così come perimetrate ed evidenziate nella cartografia idrogeologica del Piano di Gestione delle Acque del distretto idrografico dell’Appennino meridionale”.
Un passaggio legislativo che rappresenterebbe un paletto dal quale il ministero per lo Sviluppo Economico, che ancora non si è definitivamente espresso ad esempio sul permesso Nusco (quello di Gesualdo), non potrebbe prescindere nelle sue valutazioni. La Regione quindi recepisce in una sua legge i “suggerimenti” arrivati dai comitati No Triv e da esperti.
Per quanto riguarda i castagneti, invece, quella che sembra una correzione di sola forma, in realtà ha una ricaduta importante sul piano della sostanza. Con il riconoscimento dello status di albero da frutto, i castagneti potranno accedere alle risorse europee del Psr (attualmente ne restavano esclusi) e si potrà intensificare la lotta al cinipide.