Non è ancora tempo di nomi nel centrosinistra. Ma di sicuro la condivisione è lontana, chiunque sia il candidato. Giovedì pomeriggio l’appuntamento sulla misura Resto al Sud, a Lioni, è comunque un momento di dibattito quando mancano ormai dieci giorni alla presentazione delle liste. La presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, si scaglia contro il gruppo di amministratori che sabato scorso si era riunito a Morra De Sanctis. Contro quel gruppo di amministratori che aveva posto un veto sui nomi della D’Amelio o di Giuseppe De Mita. “In verità, stando alle cronache, a Morra c’era un sindaco Pd cioè Rosanna Repole, il sindaco di Calitri che non si sa se è ancora di Sinistra Italiana oppure organico al Pd. Un vicesindaco della Baronia che per quanto ne sappia è di Forza Italia. Insomma – dice la presidente – in realtà i sindaci Pd dell’Alta Irpinia sono quelli che hanno contributo a farmi eleggere ed essere la più votata. Poi aggiungo che Gerardo Capozza, avendo un ruolo tecnico alla Presidenza del Consiglio farebbe meglio a non parlare di queste cose“.
Se due più due fa quattro, quegli amministratori non appoggerebbero la corsa eventuale della D’Amelio e viceversa. Ma c’è la terza opzione. Se il candidato fosse Giuseppe De Mita? Non sarebbe appoggiato da Repole, Capozza e da chi ha sottoscritto il documento di Morra, questo pare abbastanza ovvio. Ma dagli altri del Pd? Sul punto parla a margine dell’incontro di Lioni il deputato uscente Luigi Famiglietti. “Bisogna vincerle queste elezioni. Gli avversari sono Grillo e Salvini. Sul piano locale se dovesse essere candidato Giuseppe De Mita aiuterebbe anche un approccio diverso rispetto al passato, anche da parte sua. Però è De Mita – nel caso – che deve motivare la sua adesione a un progetto di centrosinistra e chiedere un consenso agli elettori, anche agli elettori del Pd“.
Un nodo difficilissimo da sciogliere. Le parole di Famiglietti indicherebbero la concreta possibilità di un De Mita candidato del centrosinistra in Alta Irpinia. Ma intanto i conti si dovranno fare soprattutto con gli avversari, quelli degli altri partiti s’intende.