Scene di guerriglia urbana ieri sera a Napoli in via Santa Lucia, davanti al palazzo della Regione Campania. I manifestanti scesi in piazza contro le restrizioni anti-Covid, tutti con il volto coperto dalle mascherine, hanno superato lo sbarramento delle forze dell’ordine e lanciato petardi e fumogeni. Necessario il lancio di lacrimogeni per disperdere la folla. Dal corteo anche bottiglie di vetro contro il muro degli agenti, un centinaio, in tenuta antisommossa. Tutto era partito da una manifestazione dei commercianti scattata alle 23, con l’inizio del coprifuoco, davanti alla sede dell’Università Orientale per protestare contro le ordinanze regionali e la prospettiva di nuovo lockdown. Ultras, clan e criminalità organizzata, oltre a gruppi eversivi di estrema destra dietro agli scontri.
“Purtroppo la situazione è degenerata ed è un vero peccato. Questa era una protesta pacifica dei ristoratori, degli imprenditori che chiedevano solo indennizzi e garanzie economiche. Qualche facinoroso ha deciso di infiltrarsi e rovinare tutto”. Così all’Adnkronos l’avvocato Angelo Pisani, tra i promotori, in rappresentanza delle categorie di lavoratori in difficoltà, della protesta. “Noi aderiamo anche ai divieti – aggiunge Pisani – siamo vicini ai presidenti di Regione chiedendo loro che facciano delle richieste di sostegno. I disordini di questa sera rappresentano un grave danno per la città di Napoli e per la gente perbene. Se il problema, per colpa di alcuni facinorosi, si sposta sulla sicurezza, il danno diventa doppio. Noi condanniamo ogni tipo di violenza e caos che non fa bene a nessuno, la nostra rivendicazione era di tutela della salute e per ottenere indennizzi economici”, conclude l’avvocato.