Ve la ricordate la moratoria anti-eolico approvata dal Consiglio regionale a marzo? Qualche settimana fa Fulvio Bonavitacola, a Montella per parlare di ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, ne aveva chiarito alcuni aspetti rispondendo a quanti, soprattutto tra i comitati ambientalisti, facevano notare che nonostante l’approvazione della sospensione del rilascio di nuove autorizzazioni, conferenze dei servizi e istruttorie continuavano ad andare avanti. Il vicegovernatore disse la sua: “Vorrei essere chiaro: la norma sospende il rilascio delle nuove autorizzazioni, ma non poteva determinare anche la paralisi dell’attività istruttoria. Le attività istruttorie proseguono e inevitabilmente se gli uffici della Regione sono invitati alla conferenze vi partecipano. Nel momento in cui avviene il rilascio dell’autorizzazione viene applicato il divieto”. La chiarezza del numero due di Palazzo Santa Lucia.
Intanto, ad agitare il sonno degli ambientalisti si è aggiunta nei giorni scorsi un’altra notizia. Il Governo nazionale ha infatti impugnato la legge 6 del 2016 della Regione Campania, cioè il collegato alla Finanziaria regionale che contiene, tra le altre cose, la moratoria.
I rilievi di Palazzo Chigi riguardano “alcune norme relative a interventi di urbanistica ed edilizia che contrastano con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di governo del territorio e di tutela e sicurezza del lavoro“, ma anche norme per le concessioni demaniali marittime, che “ledono i principi riguardanti la tutela della concorrenza e dell’ambiente”. E ancora, norme in materia sanitaria che “contrastano con le previsioni del piano di rientro dal disavanzo sanitario della regione e interferiscono con le prerogative del Commissario ad acta”, cui si aggiunge un problema di coperture finanziarie.
La notizia è stata rilanciata dal blog avvocatovitonicolacicchetti.wordpress.com. Per la verità bisogna chiarire che nel comunicato del Consiglio dei Ministri non c’è nessun specifico riferimento a quella parte del collegato che ha introdotto la moratoria. Così come è bene ricordare che la moratoria ha una durata di sei mesi e che per fermare l’eolico serve ben altro, cosa peraltro nota da tempo. Lo strumento necessario è innanzitutto il Pear (Piano energetico e ambientale regionale) e spetta alla Giunta regionale metterlo a punto. Continuare a parlare e preoccuparsi per la moratoria serve a poco, probabilmente a nulla, se non a perdere tempo.