Primo anno da presidente degli Industriali irpini per Pino Bruno che nel pomeriggio di lunedì ha incontrato la stampa per tracciare un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi, e poi i soci e le autorità per il tradizionale scambio degli auguri nella sede di Confindustria in via Palatucci ad Avellino. Un anno “impegnativo” e una presidenza portata avanti “con spirito di servizio e collaborazione” e in un rapporto stretto con il consorzio Asi, nonostante “la condizione di disagio vissuta dall’ente“. Diversamente da quanto accade sul fronte politico, ha sottolineato: “La politica vive un’irragionevole litigiosità che va tutto a discapito del territorio”.
Innovazione, formazione, zone economiche speciali, infrastrutture: queste le parole chiave finora del mandato di Bruno, declinate in una serie di azioni. “Abbiamo siglato con l’Università Federico II e i cugini dell’associazione costruttori (Ance) un protocollo di intesa per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio di Avellino e provincia”, ha dichiarato ricordando pure i seminari e gli approfondimenti su industria 4.0 promossi con le Università del Sannio e di Salerno. Per quanto riguarda la formazione di giovani, si è lavorato alla nascita dell’ITS di Grottaminarda dedicato alla meccatronica, unico in Campania. “Alta formazione post diploma e post laurea sono stati al centro del mio programma sin dall’inizio. C’è un livello di disoccupazione con tassi mortificanti e spesso la domanda non si incrocia con l’offerta di lavoro. Grazie a questo progetto l’Irpinia avrà una sede per una formazione di alto livello per i diplomati”. Mentre bisognerà ragionare assieme alla Regione Campania sulla riqualificazione degli ultracinquantenni.
Per un obiettivo raggiunto, un altro da ottenere. “Per il riconoscimento della zona economica speciale in Valle Ufita siamo in competizione con territori limitrofi, quindi è importante essere presenti e lavorare per avere tale inclusione perché ritengo che l’area ufitana sia strategica non solo per l’Irpinia”. Di qui una serie di incontri, per esempio con il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, portati avanti “anche senza comunicarli”.
E poi contatti costanti con le istituzioni a tutti i livelli, dal Governo a Palazzo Santa Lucia. Con gli assessori o i ministri in visita alle aziende per toccare con mano la realtà degli insediamenti industriali. “Ho girato nelle aree industriali con l’Asi per rendermi conto quale potesse essere la proposta da sviluppare”. Conoscenza del territorio da approfondire ulteriormente per arrivare a una mappatura totale dell’industria in Irpinia. “Abbiamo inviato all’ASI un modulo elettronico con un formato creato in casa Confindustria e abbiamo avuto per le 12 aree industriali tutte le informazioni di cui avevamo bisogno. Abbiamo inviato tale scheda anche alle aziende che ci hanno segnalato ciò che chiedevamo (banda larga, qualità dei servizi, impiantistica)”. La stessa procedura sarà utilizzata nel 2018 con i 118 Comuni irpini per mappare i 90 Pip esistenti, molti dei quali inutilizzati.
Quanto alle infrastrutture, Bruno ha ricordato come la stazione Hirpinia a Grottaminarda non fosse prevista nel tracciato dell’Alta capacità Napoli-Bari. “E’ un progetto partito una decina di anni fa, supportato anche dalla classe politica che avevamo. Siamo stati bravi a confrontarci, dire la nostra e riuscire ad imporci”. Nel futuro potrebbe diventare strategica, con l’annessa piattaforma logistica, per la circolazione di persone e mezzi.