“Il Comitato provinciale di Azione constata con amarezza che la Campagna Elettorale sta assumendo contorni grotteschi. Tra un litigio, una battuta ed un battibecco, nessuno si sofferma realmente sui problemi che da decenni stritolano le persone nella nostra Terra, che merita sicuramente maggiore attenzione di quanto sino a questo momento riservato dalle varie coalizioni in campo. Da un lato un centro- sinistra abituato a mistificare la realtà, più attento a raccogliere consenso facile con figuranti e tagli di nastro, dall’altro una destra che forte dei sondaggi non colpisce nei punti deboli quelle forze politiche che hanno creato cordoni stretti intorno ad un sistema parassitario e clientelare”. Così in una nota il comitato Irpinia in azione.
“Nessuno dice cosa è giusto fare e come farlo, e nessuno riconosce le chiare ed inequivocabili responsabilità nello smantellamento di ogni parvenza di stato sociale di diritto o di erogazione dei servizi pubblici. Siamo la terra che ha perso la battaglia sull’acqua e sui rifiuti, la terra che ha visto smantellato il Sistema Sanitario ed i servizi sociali alla persona, che gioca sulla cultura con il solo scopo di alimentare un perverso meccanismo di riconoscimento di vuoti eventi occasionali, finalizzati al contributo a pioggia agli amministratori amici.
Sarebbe stata questa l’occasione per una resa dei conti in piena regola, per riconoscere alla gente irpina il diritto alla verità su quanto accaduto nella gestione delle Società a partecipazione pubblica, nelle quali le assunzioni e la crescita esponenziale per personale e consulenza sono il metodo classico per vincere un seggio in Parlamento o in qualche organo istituzionale.
Tutti parlano di tutto senza la minima cognizione tecnica, ed intanto subiamo la crescita dei prezzi e dei costi della energia che schiacciano le famiglie, gli autonomi ed i professionisti, che non sanno a che santo votarsi ed i giovani che studieranno per non poter poi realizzare i propri sogni; giovani a cui un certo modo di fare politica mostra che l’unico modello possibile è quello della raccomandazione per accedere a Garanzia Giovani o al Servizio Civile o quando è peggio ad un contratto a termine in qualche azienda”, continuano gli uomini di Calenda in Irpinia.
“Nessuno dice con chiarezza che esiste una Questione del Mezzogiorno che non può essere più sottaciuta e che senza riforme strutturali e culturali non si esce dall’isolamento rispetto al resto d’Europa. Non sono sufficienti le risorse occasionali o interventi a carattere temporale, deve cambiare il metro di valutazione e l’approccio. La gente del Sud non merita assistenza, merita Rispetto, merita il riconoscimento di una ricchezza in termini di patrimonio materiale ed immateriale, merita una classe dirigente capace, giovane, pronta e preparata, che ha fatto della speranza e della idealità gli unici obiettivi del proprio agire, non merita in alcun caso e mai più uno spettacolo di burattini e burattinai pietoso e vecchio, già superato dalla Storia e dagli eventi.
Il Comitato provinciale di Azione in questo senso continua la propria battaglia per l’affermazione di un progetto politico serio, di proposta, di smantellamento di ogni forma di qualunquismo e di un sistema di familismo amorale che puzza di rancido e che ci ha consegnati ad essere sempre più lontani dall’essere una società vitale, civile ed avanzata. Il Terzo Polo rappresenta l’unica possibilità per ridare credibilità alla politica ed una nuova speranza verso il futuro alla gente di Irpinia”, concludono.