Controlli incrociati sugli scarichi nel fiume Ofanto: questo in sintesi il risultato del tavolo che ieri ha visto sindaci, Asl, Arpac, Eic e Acquedotto Pugliese in Prefettura ad Avellino per discutere del problema mercurio. Era piena estate (luglio) quando scoppiò il caso. Nelle acque del corso fluviale che alimenta anche l’ente idrico pugliese attraverso il potabilizzatore di Conza della Campania, l’Arpac aveva rilevato concentrazioni fuori dai parametri di mercurio, un metallo pesante molto nocivo per la salute. Scattarono le ordinanze dei sindaci di divieto di utilizzo delle acque, non tutte a dire il vero emanate con la stessa tempestività. Le associazioni provarono a far sentire la loro voce con il risultato di evidenziare, da subito, che l’area interessata fosse soltanto quella a valle di Morra De Sanctis e Teora.
Una perimetrazione che anche la riunione di giovedì con il Prefetto Maria Tirone ha confermato. Attenzione alta quindi nei due Comuni e a Conza. Saranno effettuati così controlli incrociati per monitorare fabbriche e aziende e capire se il mercurio proviene da lì o ha altre fonti. A inizio ottobre, poi, gli amministratori ritorneranno in Prefettura. E nel frattempo potranno modificare le ordinanze, dopo le rassicurazioni di Acquedotto pugliese. Secondo l’ente idrico infatti il trattamento subito dalle acque all’interno del potabilizzatore neutralizzerebbe la presenza del metallo pesante.