Neppure l’assemblea regionale riunitasi alla Stazione Marittima di Napoli è stata risolutiva della faccenda candidature. Trentasei ore dopo i fattacci dell’Asilo “Patria e Lavoro” di Avellino, la segretaria regionale Assunta Tartaglione ha affidato a una commissione di tre “saggi” il compito di trovare una risposta alla spaccatura creatasi in seno al partito irpino riaprendo i giochi e portando a sei il numero dei potenziali candidati. Nelle prossime ore Nello Mastursi (attuale responsabile Enti Locali regionale), Michele Grimaldi (ex segretario regionale GD) e Gino Cimmino (ex segretario provinciale PD Napoli) dovranno scegliere quattro nomi tra quelli di Enzo De Luca, Rosetta D’Amelio, Beniamino Palmieri, Roberta Santaniello (già indicati da Carmine De Blasio e al momento congelati) e Francesco Todisco e Caterina Lengua (riammessi ai giochi), anche alla luce del documento dei 25 in sostegno dell’ex vicesegretario del PD irpino.
Continuano quindi le trattative tra Napoli e Roma per fare sintesi delle tante (troppe) aspirazioni. La stessa riunione odierna si era aperta con due ore di ritardo rispetto al previsto proprio per consentire dei colloqui con le varie delegazioni provinciali.
Compito ingrato per i tre “saggi” che dovranno lavorare assieme alla Tartaglione per trovare quanto prima la soluzione migliore e meno dannosa per il partito. Le immagini della vergogna relative all’ultima assemblea provinciale hanno avuto risonanza anche a livello nazionale, ma soprattutto sono state il peggior modo per inaugurare una campagna elettorale che in Irpinia si annuncia difficile e non priva di insidie per il Partito Democratico.
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