Novità sul caso della famiglia marocchina di Teora. Questa mattina il personale della Polizia di Frontiera ha notificato il “Divieto di avvicinamento alle persone offese” al 55enne, padre di due bambine che aveva trattenuto con sé in Marocco. Il provvedimento arriva dal Tribunale di Avellino ed è stata notificata presso lo scalo aereo di Capodichino.
L’uomo è indagato di maltrattamenti nei confronti della figlia ventenne, quella rimasta in Italia. I maltrattameti erano stati innescati dal rifiuto di accettare il suo stile di vita. L’attività prende spunto dalla denuncia presentata dalla vittima. Disperata dal clima di paura in cui era costretta a vivere, si era rivolta ai Carabinieri. Ed era stata la stessa ragazza a denunciare sui media la situazione delle due sorelline minori.
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Attraverso una riservata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno accertato la veridicità dei fatti. Hanno ricostruito date, luoghi e modalità esecutive con cui si erano materializzate le condotte persecutorie. Per gli inquirenti la ragazza avrebbe subìto violenze fisiche e psicologiche. Molto probabilmente tutto ciò è scaturito dalle abitudini all’occidentale della ragazza, non condivise dal nucleo familiare. Non era ben visto nemmeno il fidanzamento con un giovane di Lioni. “L’Autorità Giudiziaria, concordando pienamente con le risultanze investigative dell’Arma, ha dunque emesso nei confronti dell’uomo il provvedimento“.