L’Irpinia colpita dai tagli si prepara al pressing sui vincitori. Le elezioni regionali hanno dato linfa vitale a tutte le istanze dei territori oggettivamente penalizzati negli ultimi 5 anni; penalizzati anche secondo vari candidati del centrodestra. Non è più il tempo di parlare di candidati e allora le richieste agli eletti si faranno pressanti, su sanità e trasporti innanzitutto.
Da una parte il percorso per le aree interne sembra slegato da dinamiche di Giunta regionale. Il famoso Progetto Pilota per l’Alta Irpinia potrebbe intervenire infatti a colmare le lacune sanitarie, in deroga ai vincoli regionali perché – fattore da non sottovalutare – la Campania non è rientrata dal deficit. Ma la neo-eletta Rosetta D’Amelio invita a ragionare: “Quello che serve agli ospedali di Sant’Angelo e Bisaccia è già scritto dai decreti, bisogna solo attuare questi ultimi. In altre parole, quello che ci spetta dobbiamo prendercelo a prescindere dai progetti”.
D’Amelio si riferisce soprattutto ai due posti di terapia intensiva a Sant’Angelo, ai servizi per Bisaccia. Sono d’accordo con questo approccio anche i sindaci di Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia, Rosanna Repole e Marcello Arminio.
Intanto scaldano i motori delle rivendicazioni anche quelli che si sono battuti per la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta. Il tratto è attualmente sospeso, il degrado sui binari e sulle stazioni aumenta col passare dei mesi e degli anni. Pietro Mitrione insieme alle associazioni è pronto a chiedere un utilizzo della tratta, magari a fini turistici. C’è poi chi come il presidente di Confimprenditori Gerardo Santoli invita a lavorare prima sui collegamenti ferroviari da Avellino a Salerno. Ma le due cose non sembrano andare in contrasto. Nell’agenda della Regione e del Governo la priorità è l’alta velocità Napoli-Bari. Ma la nebbia sull’esistenza della stazione Hirpinia, la fermata “nostrana” del tratto, deve ancora diradarsi.
Sull’Alta Irpinia si intravede comunque un rischio. Sanità e mobilità sono punti cardine dello stesso Progetto Pilota. E se quest’ultimo, definito grande e unica opportunità, dovesse servire a ripristinare le condizioni di qualche anno fa e nulla più? Certo sarebbe già qualcosa, si potrebbe osservare. Ma leggendo i punti chiave dell’Area Pilota, che parlano di innovazione e sostenibilità, il ripristino delle condizioni pre-Caldoro rappresenterebbe un ritorno al passato e null’altro. E intanto il mondo è andato avanti. L’Ufita attende invece di conoscere il percorso definitivo e certo della Napoli-Bari. I tempi di realizzazione sono noti ma in questi casi è sempre realistico aggiungere qualcosa. Anche qui, una volta stabilita la fermata, ci si dovrà attrezzare per non restare indietro. Con quali presupposti? La definizione della vertenza ex Irisbus, domani c’è una tappa importante, darà qualche indicazione in più sul futuro di Flumeri-Grottaminarda. E il discorso sui tempi di realizzazione delle opere vale anche, e soprattutto, per la Lioni-Grottaminarda.