Chiusura di campagna elettorale per il Partito Democratico questa sera ad Avellino all’hotel De La Ville. In sala molti posti vuoti, molti più di quanti si potevano contare tre settimane fa al comizio di apertura di Vincenzo De Luca. Presenti tutti e quattro i candidati (Santaniello, Palmieri, D’Amelio e De Luca), il segretario provinciale Carmine De Blasio, la segretaria regionale Assunta Tartaglione, il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e il deputato Luigi Famiglietti. Unica assente, come sempre dall’inizio della campagna elettorale, la parlamentare e responsabile degli Enti locali nella segreteria nazionale del PD Valentina Paris. E proprio alla Paris, anche se non direttamente nominata, De Blasio ha indirizzato le parole più dure.
“Non me ne voglia qualcuno – ha attaccato il segretario provinciale – ma io ripeto quanto ho già detto: chi è PD, vota PD e questo lo dico, non per il mio ruolo, bensì innanzitutto da iscritto al Partito Democratico”. Altro passaggio. “Così come il mio voto non è segreto, per una deputata democratica che ci rappresenta in Parlamento il voto non può essere segreto. Il voto deve essere Partito Democratico”.
“Vincenzo De Luca è candidabile, eleggibile e insediabile – ha chiarito Guerini – La sentenza della Corte di Cassazione non cambia assolutamente nulla rispetto a quello che sapevamo già. L’unica differenza è che della vicenda De Luca non potrà occuparsi il Tar, ma un tribunale ordinario”. Sulle civiche: “In passato servivano per coinvolgere politicamente personalità lontane dai partiti, oggi, spesso, vengono utilizzate per compiere azioni di vero e proprio trasformismo”.
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