E così Torella dei Lombardi si aggiunge alla lista dei paesi che affronteranno la tornata elettorale nella primavera del 2016. In provincia di Avellino andranno al voto 28 comuni. Ben dieci in Alta Irpinia compresi Frigento e Villamaina (nella foto a sinistra il sindaco Stefania Di Cicilia). In generale i più popolosi sono Monteforte, Avella, Serino e Lioni. Petruro il più piccolo.
Diciamo subito che la sfiducia di Michele Mancuso apre una partita appassionante in Alta Irpinia. Dieci comuni, si diceva. Tutti o quasi amministrati da sindaci Pd oppure vicini al Pd (Lioni, Frigento, Villamaina, Lacedonia, Teora, Calabritto). Un altro è guidato da un uomo Udc (Senerchia). E si elegge anche il nuovo sindaco di Monteverde. Poi c’è Guardia Lombardi, che va alle urne dopo la morte del primo cittadino Michele Di Biasi.
Il Partito democratico è quindi chiamato a riconfermare le bandierine. E a invertire un trend negativo che lo ha visto nelle ultime tornate perdere Bisaccia e Bagnoli (a beneficio di sindaci Udc) e la stessa Torella nel 2014. Nello stesso periodo ha invece guadagnato Sant’Angelo dei Lombardi. Ma siamo nel 2015 e si vota nel 2016. Nuova regione, nuove alleanze e quindi nuovo clima. Non si sente aria di scontro tra centristi e democratici. Qualche intesa è possibile.
E’ il caso di Lioni, dove Rodolfo Salzarulo termina il secondo mandato e non potrà presentarsi come candidato sindaco. Per logica tra il Pd di Rosetta D’Amelio e i fedelissimi di De Mita (Gaetano Calabrese, Angelo D’Amelio etc.) non dovrebbe scorrere sangue. E dati i buoni rapporti tra il democratico Stefano Farina (nella foto in altro a destra) e il leader di Nusco, anche a Teora non è impensabile un accordo o un armistizio. Di sicuro ci vorrà pazienza, perché è sempre in gioco uno come Salvatore Di Domenico (centrista della prima ora). Lacedonia ha invece problemi più delicati di un’alleanza tra Pd e Udc. Il clima è pessimo. Mario Rizzi non si ricandida e ha chiaramente detto al procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, che gli episodi di criminalità legati all’eolico potrebbero influenzare in negativo la campagna elettorale.
Forse è ancora presto per entrare nei dettagli (nomi, alleanze). Ma la questione generale è un’altra. Siamo sicuri che il gioco sarà soltanto tra Pd e Udc? Per adesso non si intravedono altri attori in zona, ma il civismo stavolta ha maggiori possibilità. Un civismo più o meno puro, fatto di nomi completamente nuovi, si è già imposto a Calitri e a Torella. Nel primo centro è davvero troppo presto per parlare di risultati, anche se Michele Di Maio appare amministratore solido. Torella è stato oggettivamente un fallimento: i tantissimi giovani erano insieme a un amministratore di vecchia data come Mancuso e il matrimonio non ha funzionato. Sono stati due segnali però, campanelli d’allarme o di speranza a seconda dei punti di vista. Eventuali liste lontane dalle formazioni egemoni, sempre che non si rialzi Forza Italia o che non si riprenda Ncd, appaiono potenzialmente più competitive rispetto al passato. Morale della favola, da soli o in compagnia Pd e Udc dovranno fare molta attenzione.