Fabrizio Barca tornerà in Alta Irpinia nel giorno di Pasquetta. Sarà alla Casa della paesologia di Bisaccia, con la sua famiglia e Franco Arminio. Proprio il paesologo nel pomeriggio di sabato, nel corso di un’assemblea pubblica in vista delle prossime amministrative, ha annunciato la presenza dell’ex ministro nel borgo altirpino. Ex ministro e padre della Strategia nazionale aree interne da cui discende il Progetto pilota Alta Irpinia. Presenza non casuale quindi. E infatti, nel discorso ai cittadini di Arminio, sono frequenti i riferimenti alla sperimentazione di cui da quattro anni sindaci (e comunità) altirpini sono protagonisti. “Barca lunedì sera verrà a parlare del Forum delle disuguaglianze e diversità, un progetto innovativo che vuole utilizzare le nuove tecnologie per aiutare i piccoli borghi a rinascere. Tra i partner ci sta pure la Casa della paesologia“, dice Arminio. Un altro progetto quindi, parallelo o incidente a quello della Strategia nazionale.
Il paesologo prova allora a spiegare ai suoi concittadini cosa è il Progetto pilota. Parla di sanità e attacca: “L’assenza di un’adeguata assistenza sanitaria condiziona l’appeal turistico di Bisaccia e di queste terre. I turisti non comprano case perché non esiste un’efficace rete per le emergenze“. Sulla cultura e la rete museale, altro filone sul quale i sindaci della Città dell’Alta Irpinia hanno inteso lavorare per creare sviluppo, sottolinea: “Noi abbiamo, oltre al castello ducale, una necropoli. È inaccessibile e inutilizzabile perché ci sono vincoli. Il Progetto pilota potrebbe valorizzare la necropoli. Ma non vedo l’intenzione di mettere a lavorare i nostri giovani, quelli che qui si pensa sempre debbano per forza andare via“.
Nella fase di gestazione dell’area pilota Arminio aveva anche partecipato ai tavoli, aveva dato contributi e assistito i sindaci. Poi rivela un retroscena: “Barca si è accorto che non funzionava il Progetto pilota e ha proposto un gruppo di lavoro con nomi importanti, c’era pure Aldo Bonomi. Ma Ciriaco De Mita si è rifiutato e ha preteso da De Luca, con il quale ha rapporti di spartizione di potere, che qui a decidere fosse solo lui. Vi rendete conto che De Mita è l’unico politico che dagli anni ’50 governa ininterrottamente? Ora è a capo dell’area pilota. Neanche in Cambogia accadono queste cose“. È un fiume in piena l’intellettuale. “Ci vuole intimità e distanza per salvare i paesi. Non basta abitare qui. Io voglio partecipare a questa vicenda elettorale perché mi occupo di paesi. Ho scritto il progetto pilota per la montagna materana, ma se fossi eletto sindaco mi occuperei solo di Bisaccia“, dice a riguardo dell’aspirazione a candidarsi per la fascia tricolore. Ma attacca ancora a muso duro i De Mita, sul finale del suo intervento. In particolare l’ex parlamentare Giuseppe, a suo dire reo di aver proposto in quel di Avellino al sociologo Ugo Morelli di lavorare al Progetto pilota. “Ma che ci azzecca Giuseppe? E che c’azzecca Avellino con l’Alta Irpinia?“, chiede risoluto.