Non si è sottratto ad una lunga chiacchierata con la stampa il vice presidente regionale, Fulvio Bonavitacola, arrivato ad Avellino per il convegno “Ruoli e funzioni nella normativa sul servizio idrico integrato: opportunità e rischi”. Tanti gli argomenti da affrontare, a partire proprio dal “Patto per la Campania” sottoscritto dal Premier Renzi e dal Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
IL PATTO PER LA CAMPANIA
«Non si parlerà più solo di fascia costiera o vaste aree urbane – spiega il Vicepresidente – ma si discuterà della Regione nel suo complesso. Le zone interne concorrono attivamente al rilancio di questo territorio. Nei 10 miliardi complessivi, ed in particolare nei 2 miliardi che riguardano il fondo di sviluppo e coesione, si parla molto di Irpinia e se ne potrà parlare ancora di più. Sarà bravura dei vostri rappresentanti candidare il territorio a svolgere il ruolo che le compete.
ACQUA
«La risorsa idrica – tuona Bonavitacola – è fondamentale perché l’Irpinia dà da bere a parecchi. Questa terra merita attenzioni particolari in termini di tutela. Credo che un servizio come quello del ciclo integrato delle acqua vada oltre i pareri dei singoli partiti. Abbiamo approvato un riordino che mancava dal 1997 che da tutto in mano ai comuni. L’ente idrico campano, infatti, è espressione dei comuni della Campania: certamente sarà l’ente di governo ma poi ci saranno gli ambiti distrettuali. I comuni, dunque, devono deliberare l’adesione all’ente idrico altrimenti la regione procederà al commissariamento, in secondo luogo poi sarà l’ente di governo con la condivisione del consiglio di distretto che deciderà quali sono le forme di aggregazione e l’individuazione del gestore. E’ tutto in mano ai comuni, se non dovessero decidere la regione prevede l’esercizio dei poteri sostitutivi.
RIFIUTI
«Questo territorio, in particolare nel ciclo dei rifiuti, è decisamente avanzato. Il gestore del ciclo integrato dei rifiuti su base provinciale è esattamente corrispondente a quel che vuole la legge statale e che cercheremo di applicare con la legge regionale. In questo l’Irpinia è già avanti».
PATTO PER LO SVILUPPO
«Voi avete qui il progetto pilota, l’accordo di area vasta e il patto per lo sviluppo che nel loro insieme, oltre ogni sigla politica, indicano una scelta positiva: nessun comune pensa di potersi chiudere in un condominio perché c’è necessità di superare i cortili ed avere una visione di insieme. Questo consentirà di intercettare buona parte dei fondi per il Sud che guardano ad ambiti territoriali e non a singoli comuni».
ISOCHIMICA
«Il comune di Avellino è soggetto attuatore del progetto, il Presidente della Regione custode giudiziario del sito. Vi è stato un contatto tra il sindaco di Avellino e il Governatore. È in corso di definizione il progetto di bonifica già nella legge di stabilità del 2016 sono previsti 3 milioni e 3 milioni per il 2017, servirà un cofinanziamento che è inserito nel Patto per il Sud. Credo che finalmente si stanno avviando le cose giuste per una bruttura di questo territorio».
TRASPORTI
«Il tema dei trasporti in ambito regionale è delicato perché abbiamo ereditato una pesante situazione debitoria che ha portato in Campania un commissario che è custode del piano di rientro del deficit dei trasporti. L’entità del buco è tale che ci sarà bisogno di un intervento normativo nazionale. Non credo che il problema riguardi questo territorio. Qui il tema è come organizzare una gestione efficiente valorizzando le esperienze che sono in campo. I temi fondamentali saranno: Elettrificazione della linea ferroviaria Benevento- Avellino – Salerno, l’ utilizzazione della Napoli Bari come un’occasione anche di interconnessione delle linee della grande comunicazione e poi c’è il ripristino della linea ferroviaria Rocchetta Sant’Antonio da rivedere in una chiave turistico naturalistica culturale. Sogno il giorno in cui ad Avellino ci si darà appuntamento per un percorso che incontri le eccellenze territoriali ed enogastronomiche. So che alcuni ragazzi irpini stanno creando un evento per il 22 maggio, vorremo farlo coincidere con un accordo di programma con la Fondazione Rete Ferroviaria Italiana che si occupa, tra l’altro, della valorizzazione dei treni antichi».