Ma che devono fare i comitati No Petrolio per coinvolgere un po’ di gente durante le manifestazioni? Alla tappa del “No Triv Bike Tour” a Gesualdo, i tre ciclisti della carovana sono rimasti soli davanti al bar per circa un’ora. Insieme a quelli del comitato chiaramente. Raggiunti alla fine da sei-sette ragazzini del posto. Uno di loro ha gridato “Irpinia e Sannio paura non ne hanno”. Quel bambino è l’emblema dei coraggio di pochi, pochissimi. Prima del suo arrivo gli attivisti di Gesualdo erano al telefono per capire che fine avessero fatto tutti coloro che avevano promesso la partecipazione. Ciclisti o meno. “Dovrebbe arrivare un gruppo in bici da Bisaccia”, sussurra uno. Quel gruppo non arriverà.
Il No Triv Bike Tour “Terre di passaggio”, che vede la tappa finale in Basilicata e giovedì ha attraversato l’Irpinia, era stato anticipato da una presentazione dell’iniziativa al Circolo della Stampa di Avellino. Una presentazione seguita da comunicati stampa, eventi e pagine create su facebook (con tanto di “parteciperò”). E da un bel documentario. Non è bastato. Gli abitanti di Gesualdo, gran parte almeno, erano altrove. Gli anziani al bar.
Un ragazzo passa solitario con la macchina fotografica e uno di quelli al bar sfotte pure: “Sì petrolio”. Sarebbe interessante capire perché i “Sì Triv” non protestino platealmente contro i “No Triv”. Almeno ci sarebbe una coerenza. Invece la piazza di Gesualdo quasi si svuota all’arrivo delle dieci biciclette (guidate da tre volenterosi più i bambini). Qualcuno si tiene a distanza proprio come nei concerti d’estate in alcuni paesi, quando si fa di tutto per non trovarsi sotto al palco. Registriamo una Gesualdo assente. Chi arriva da fuori fa parte dei nuclei che da anni lottano contro l’ipotesi trivellazioni. C’è il geologo Sabino Aquino per esempio. E i tre ciclisti. Alessio di Benevento (nella foto in basso), Claudio di Mercogliano e Luigi di Pagani.
Ma registriamo l’assenza di tutte le comunità delle vicinanze. Di tutte. E dei sindaci, dei politici, delle associazioni nostrane. C’è invece un rappresentante di un movimento ambientalista di Sant’Arcangelo Trimonte, provincia di Benevento. Qui hanno realizzato una discarica pericolosa poi messa in sicurezza proprio grazie all’azione continua dei comitati. C’è malumore a Gesualdo, nessuno può nascondere la delusione. Una ragazza di Frigento ci dice: “Sì, ma se arriveranno a trivellare questi carabinieri – e li indica – non basteranno per contenere la folla che protesterà”. Può essere, ma dobbiamo arrivare fino a quel punto? Poi inizia il convegno, l’ennesimo convegno.