“Chi non ha votato per Forza Italia, pur ricoprendo all’interno del partito incarichi dirigenziali, è un traditore”. Non usa vie di mezzo Cosimo Sibilia, coordinatore provinciale dei berlusconiani, che all’indomani del voto non esita a fare i nomi e i cognomi di chi, a suo dire, è stato l’artefice principale della modesta prestazione del partito in Irpinia: Domenico Gambacorta e Flavio Petroccione. I due, sindaci rispettivamente di Ariano Irpino e Fontanarosa , avrebbero infatti sostenuto la lista “Caldoro Presidente” a discapito proprio di Forza Italia : “Probabilmente – ha spiegato Sibilia – Gambacorta aveva qualche debito da sanare dal periodo del ballottaggio alle amministrative. Io avevo esplicitamente chiesto che ci fosse un candidato arianese alle regionali ma chi se ne doveva occupare non l’ha fatto. Mi hanno accusato di essere un padre- padrone, io non ho l’abitudine di stare a guardare quel che accade. Mi confronto con tutti ma poi decido in autonomia”.
Il senatore si è anche tolto qualche altro sassolino dalla scarpa:” Gambacorta l’ho voluto io alla presidenza della Provincia ma, una volta che c’è arrivato, ha detto di avercela fatta da solo. Non è proprio così. Ho impegnato la mia persona per raccogliere i voti necessari a candidarlo e vi posso garantire che non c’era predisposizione”.
Sibilia, però, ne ha anche per Caldoro: “Il governatore uscente non è stato il valore aggiunto di questa tornata elettorale, i candidati sono stati di qualità. La nostra provincia ha subito tagli su tutto, non abbiamo avuto per 5 anni un assessore in giunta. Il territorio è stato penalizzato e i cittadini hanno avuto questa reazione. Io che vengo dal mondo dello sport dico che quando un allenatore sbaglia tattica viene esonerato, Caldoro è stato esonerato dagli elettori. Ha avuto, inoltre, un rapporto preferenziale con un solo partito, che poi ne ha determinato la sconfitta, al quale ha dato incarichi, poltrone e fondi. La sconfitta è ascrivibile solo al candidato presidente”.
Il coordinatore ha motivato anche l’assenza di Forza Italia alla chiusura della campagna elettorale:” Non si è mai vista una chiusura a mezzogiorno, per giunta in un giorno feriale. Io ero a Napoli, ma se fossi stato ad Avellino non ci sarei andato lo stesso”.
Non solo il presidente, Gambacorta, ed il capo gabinetto, Petroccione, nelle accuse del senatore ma anche “Qualcuno che serba livore dalle amministrative del 2013” e chi “nel 2010 si vantava di una legge elettorale che oggi critica, andando a guardare nei partiti degli altri senza occuparsi del proprio” alias: Giovanni D’Ercole.
A chi gli chiede se questa può essere una resa dei conti nel centrodestra risponde: “Non posso tollerare che chi ha incarichi nel partito remi contro. Ho informato i vertici napoletani e romani di quel che è accaduto ed ora si vedrà. A chi parla di partito unico dico di rassegnarsi: Forza Italia sarà sempre il baricentro della coalizione, io a prescindere da tutto ho già rinnovato la tessera e sono pronto a ripartire nonostante le difficoltà e i tradimenti”.