Al di là delle strategie, dei cantieri, delle prospettive, se il Progetto Pilota volesse fare davvero il salto di qualità dovrebbe innanzitutto riuscire a insegnare agli amministratori del territorio altirpino che ogni questione, ogni problema, ogni vertenza andrebbero affrontati insieme, facendo squadra. 25 paesi e circa 60mila abitanti, del resto, sono un quartiere metropolitano. Solo allora la Città dell’Alta Irpinia sarebbe compiuta, solo allora potremmo dire che i campanili hanno fatto spazio alla comunità allargata; solo allora potremmo parlare di una classe dirigente matura. Un obiettivo che non significa pensiero unico, non significa appiattimento. Piuttosto è capacità di guardare ai problemi nell’insieme, è considerare la difficoltà o l’opportunità del vicino una potenziale difficoltà od opportunità per se stessi. Possibilmente senza scadere in uno sterile opportunismo politico, cosa complessa e forse mai del tutto realizzabile.
In questi quattro anni, in poche ma non rare occasioni, qualche sindaco ha provato a far riflettere i colleghi su questa necessità. C’ha provato, ad esempio, il primo cittadino di Calabritto Gelsomino Centanni a proposito di acqua: una risorsa troppo importante per l’Alta Irpinia per non fare gruppo e decidere come tutelarla, cosa salvaguardare, cos’altro chiedere ed eventualmente ottenere. Tutti insieme o, almeno, tenendo insieme quei paesi che l’acqua ce l’hanno, da Montella a Conza o Caposele, passando per la stessa Calabritto e Cassano. Il tema adesso è l’eolico o, meglio, il parco eolico in fase di completamento sulle colline tra Teora e Conza della Campania: dieci pale nell’area del lago artificiale e dell’oasi WWF.
Salvatore Vecchia, il sindaco di Cassano, allora propone sui social: “Dopo circa quattro anni consumati a immaginare un futuro per la nostra terra, abbiamo maturato la convinzione che le prospettive di sviluppo siano legate alle bellezze paesaggistiche che rendono unica l’Irpinia. Mentre noi discutevamo, tuttavia, qualcuno attentava al nostro paesaggio. Pur avendo sempre invocato il concetto di comunità allargata, raramente abbiamo condiviso le battaglie delle singole comunità. In questo clima, purtroppo, è accaduto che da un lato il Comune di Conza immaginava di valorizzare il lago e dall’altro qualche altro programmava una ferita del paesaggio con torri inquietanti. Ora è arrivato il momento di mostrare la nostra coesione nel difendere il territorio. Invito, pertanto, il sindaco di Conza a convocare un Consiglio comunale allargato a tutti i sindaci dell’area interna Alta Irpinia per evitare uno sfregio al territorio”.
Vedremo se l’appello cadrà nel vuoto o sarà raccolto. Se mettersi alla prova sull’eolico potrà essere un passaggio “pedagogico”. Sottolineiamo soltanto una cosa. Il parco del vento in quel di Conza è già sulla via del completamento. Colline sbancate, basi di cemento gettate a terra, eliche in fase di trasporto e, a breve, montaggio. Eppure di quel progetto si parla con frequenza da almeno tre anni grazie all’azione di un paio di associazioni e di altrettanti sindaci (Sant’Andrea e Calitri), eppure di quel progetto circolano documenti dal 2012, quando fu avviato l’iter per la costruzione del parco. Incontratevi sindaci e discutete, siate comunità. Ma liberatevi di un certo esprit de l’escalier (l’attitudine a reagire a una provocazione sempre un attimo dopo, ndr). Recuperate la prontezza, altrimenti farete sempre troppo tardi.